Elezioni

Non vi fate impressionare dal titolo di questo post, di elezioni – se si parlerà – si parlerà a bocce ferme. Adesso è tutto prematuro, tutto confuso in una spessa nebbia. Nessun exit polls, nessuna proiezione, non si sa nulla e nessuno azzarda a fare ipotesi più o meno azzardate.

L’unico dato è quello della bassa affluenza alle urne, 3-4 punti in percentuale. Anche questo, sebbene faccia parte di un trend consolidato delle consultazioni popolari, ci dice comunque qualcosa. Ancor di più, con occhio critico e attento, si può capire dai “dati disaggregati”, quali sono le regioni che hanno votato meno? Devo darvi una risposta? La stampa titola: All’ombra della monnezza il seggio resta deserto.
In questo interessante articolo Fulvio Milone racconta come nei comuni più interessati dall’emergenza rifiuti perchè individuati come siti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’affluenza alle urne sia bassa, bassissima, con qualche caso di protesta eclatante.
Qui i candidati, di destra come di sinistra, non si sono proprio fatti vedere, per un necessario pudore, se così lo possiamo chiamare.
Questi cittadini si sentono abbandonati a loro stessi, e non si sentono rappresentati da nessun candidato. Sono d’accordo, e loro hanno perfettamente ragione, ma il non-voto è una soluzione che non sposo mai. La democrazia è il voto, è la possibilità di scelta è tutta nel momento elettorale. Bisogna usarlo.

M.Sans.