Qualche dubbio sull’ecoturismo

Cresce il turismo ecologico, il settore registra un aumento di presenze di fatturato. Ad affermarlo è la Coldiretti, nel 2010 l’8 per cento (dati Swg-Confesercenti ) degli italiani a scegliere la “vacanza verde”. Dopo il mare e la montagna, le preferenze ricadrebbero su una tipologia di vacanze che predilige il contatto con la natura (38%), il relax e tranquillità (13,7%), le tradizioni culturali, folcloristiche ed enogastronomiche (12,6%), (10,3%) , sport (trekking, mountain bike, birdwatching, sci, equitazione, climbing) e attività all’aria aperta (9,9%). Il rapporto Ecotour sottolinea anche una significativa presenza di popolazione tra i 16 e i 30 anni, come struttura ospitativa svettano gli agriturismi. Perno dell’ecoturismo, sono i percorsi eno-grastronimici: le tipicità del territorio vengono scoperte attraverso i sapori locali.

Guide e siti che aiutino la scelta sulla località da visitare non mancano: l’Istituto Geografico De Agostini ha pubblicato “Agriturismi”, il volume raccoglie tutte le aziende associate a Terranostra.

Ci auguriamo che questo tipo di vacanze, rappresentino anche un’occasione per riflettere sul rispetto dell’ambiente e sulla ricchezza della biodiversità. Infatti, potrebbe configurarsi una tendenza per la quale l’agriturismo (come simbolo dell’eco-vacanza) sia una scelta dettata dalla moda del momento, un rischio che potrebbe trovare il suo fondamento nella crescita del numero e del giro d’affari che muove questo mercato. L’ecoturismo si anima soprattutto da una decisione responsabile e consapevole, è fondamentale che questi due elementi non vengano a mancare e restino i princibi base della “vacanza verde”.