Il pannolino lavabile: economico, ecologico, salutare e…facile da usare!

Un caldo pomeriggio di luglio. Suona il campanello. Sonnacchiosa mi alzo dal divano con i miei dieci chili di pancione.

È il fattorino che mi recapita il pacco che stavo aspettando dalla mia amica finlandese. Dentro numerosi tipi di pannolini lavabili nuovi e di seconda mano e un biglietto: Cara Silvia, spero che troverai questi pannolini utili per il bambino che sta per nascere. Io li ho usati molto. Tanti saluti da Helsinki. L.

Nelle settimane precedenti ci eravamo scambiate numerose e-mail in cui la mia amica, madre di un bambino di tre anni e incinta del suo secondo figlio, mi descriveva questo tipo di pannolini, molto diffusi in Finlandia anche presso le pubbliche amministrazioni come ospedali e asili, esaltandone le caratteristiche: la pelle del bambino è a diretto contatto con tessuti traspiranti e assorbenti, a differenza dei pannolini usa e getta contenenti varie sostanze sintetiche e composti chimici (come il discusso sodium polyacrilate, l’inquinante TBT), meno cari poiché i pannolini lavabili costano dai 150 agli 800 euro dalla nascita al vasino, contro i 1.000 -3.000 euro per pannolini usa e getta, meno inquinanti perché i pannolini usa e getta possono costituire fino al 10% dei rifiuti solidi urbani e il loro impatto sull’ambiente è elevatissimo in quanto sono rifiuti indifferenziabili e per degradarsi totalmente impiegano 500 anni.

Le sue e-mail erano inoltre ricche di link a video tutorial per insegnarmi come utilizzarli e di utili indicazioni sulle migliori modalità di lavaggio.

Questa è la mia esperienza personale, ma sono numerosi i genitori che potranno condivedere le loro durante tutta questa settimana, denominata Settimana Internazione del Pannolino Lavabile (SIPL), edizione italiana del Real Nappy Week, campagna di sensibilizzazione che  si svolgerà fino al 22 aprile in tutto il mondo. Il motto selto per quest’anno è “Un Gioco da Bambini“, per convincere i genitori scettici che i pannolini lavabili sono facili da usare, più facili di quanto si creda.

La campagna (settima edizione internazionale e terza italiana) è promossa in Italia da Nonsolociripà, un gruppo di genitori di tutta Italia che usa per i propri figli pannolini lavabili e che ha l’obiettivo di diffondere, senza scopo di lucro – non pubblicizzano nessuna marca -, la cultura dei pannolini lavabili sia attraverso il contatto diretto, organizzando incontri sul territorio per condividere esperienze e informazioni, sia attraverso il loro sito web.

L’associazione sta organizzando numerose iniziative in tutta Italia, grazie alla rete delle cosiddette “volontarie ciripine”. In modo particolare saranno tenuti incontri aperti ai genitori, per illustrare i vantaggi dei pannolini lavabili nel dettaglio, e dimostrare che usare i pannolini lavabili oggi è possibile e anche divertente. Sul calendario appuntamentiè possibile vedere le iniziative giorno per giorno.

L’evento principale della SIPL a livello mondiale è previsto, invece, per domenica, 21 aprile: genitori di tutto il mondo si riuniranno in svariate “stazioni cambio” per cambiare i loro bambini con pannolini lavabili in simultanea. Lo scopo di questa grande iniziativa mediatica è battere il record del maggior numero di pannolini lavabili cambiati contemporaneamente.

L’iniziativa del “Great Cloth Diaper Change” (letteralmente: il “Grande Cambio di Pannolini Lavabili“) è stata lanciata dall’Associazione Americana Real Diaper Association.  Anche in Italia sarà allestita una stazione cambio che aderisce al Great Cloth Diaper Change: la troverete presso il Centro Commerciale Città Fiera di Udine.

La SIPL è una campagna ricca di eventi e ben strutturata che, sconfiggendo molti pregiudizi, come  la presunta difficoltà e poca praticità, convincerà molti genitori a passare al pannolino lavabile.

Un ritorno al passato? In parte sì, se si intende il recupero di uno stile di vita basato sul riuso, andato perso negli ultimi decenni volti al contrario all’esaltazione del’usa e getta. Si tratta però di recuperare il passato per garantire un futuro un po’ più sostenibile.

Niente di più semplice, proprio un gioco da bambini!

Di Silvia Musso

Autrice anche di La pubblicità colorata di verde non è sostenibile.