Gara di crudeltà a MasterChef

Basta, avete stufato“, “Bla bla bla“, “Non avete niente di meglio da fare?“, “Siete ridicoli voi animalisti“, “Voi mangiatori di radicchio“, ecco come da copione scade una discussione in difesa degli animali, in questo caso nata per contestare un pessimo show andato in onda di recente nella 3a puntata di MasterChef Italia.

Astici, questo l’ingrediente speciale della prova in cucina. Peccato che questi animali fossero vivi e nessuno dei concorrenti e dei conduttori si sia posto il minimo problema per evitare loro inutili sofferenze. Semplici oggetti da cuocere (vivi) lentamente, ecco cos’erano per tutti i presenti, molti dei quali impreparati su come utilizzarli e cucinarli. Prelevati dalla vasca come giocattoli; Cracco, in aiuto ad una concorrente che non riesce a far stare l’astice nella pentola piena d’acqua bollente, la invita a spezzare le chele così come si spezzerebbe un ortaggio; un concorrente, veterinario di professione, s’improvvisa creativo e lega un astice ad un mattarello per non scadere nella banalità; una ragazza lo mette in padella con un filo d’olio bollente; un’altra lo taglia a metà staccandogli la coda.

Tra smorfie, battute e risate è andato in onda uno spettacolo fatto di indifferenza, sadismo, sofferenza e morte.

Non si sono fatte attendere, grazie a Dio, le critiche sulla pagina di Facebook di MasterChef, da parte di chi ancora una morale ce l’ha. Tra questi molti animalisti e vegetariani, ma anche onnivori dispiaciuti di tanta inutile crudeltà. I messaggi non sono però piaciuti agli spettatori “dell’altra sponda” che hanno risposto seccatamente e volgarmente, offendendo, invitando a cambiar canale, e via così. La questione degli astici è andata velocemente in secondo piano, e si è passati agli attacchi personali, con offese mirate ad incendiare gli animalisti. Si è dato così il via ad un triste teatrino, fatto di qualunquismo e provocazioni, indice di ignoranza ed inciviltà, dimostrando quanto ancora siamo incapaci di confrontarci e di rispettarci.

Ma al di là delle volgarità e della stupidità di alcune persone, quanto più preoccupa e infastidisce è l’indifferenza nei confronti della sofferenza e la mancanza di rispetto per la vita. Perché per quanto gli animali possano apparire ai più inferiori all’uomo, sono pur sempre esseri viventi, capaci di provare emozioni, paura e dolore.

Poco c’entrano quindi l’animalismo ed il vegetarianesimo: provocare sofferenza e morte per fare spettacolo è da bestie.

Ci piace definirci esseri superiori, intelligenti, culturalmente avanzati, e allora dimostriamolo.