Dalla Genesi a Papa Francesco, il rapporto tra ambiente e religione

“Siate custodi del creato, dell’altro, dell’ambiente”. Con Queste parole Papa Francesco si è rivolto ai potenti del mondo durante la messa di inaugurazione del suo pontificato. Dalle parole del nuovo successore di Pietro un messaggio chiaro e diretto per la salvaguardia del Pianeta.

Papa Francesco ha continuato, affermando:

“Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente. Non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo”.

Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio di origine italiana ma trapiantato a Buenos Aires, è dal 13 marzo il nuovo pontefice ed è subentrato al Papa Emerito Benedetto XVI. La sua semplicità e il suo modo di porsi, più vicino alle persone, gli hanno donato una popolarità simile a quella della Rock Star, facendosi apprezzare anche per la rinuncia alla mantella di ermellino.

terra tra le mani2

Le sue parole sono risuonate simili a quelle professate da San Francesco d’Assisi, da cui deriva il nome del suo papato. Il santo patrono d’Italia viene ricordato per la sua scelta di vivere in povertà, ma anche per l’amore per la Terra. Ne “Il Cantico delle Creature” celebra la Terra come madre di tutte le creature. È un inno alla vita dove la natura ha un rapporto di fratellanza con l’uomo.

Il rapporto tra il rispetto dell’ambiente e la religione cattolica è molto antico e anche dibattuto. Nel corso degli anni e dei Pontefici che si sono succeduti, ci sono state altre manifestazioni pro-ambiente. Il Papa Emerito Ratzinger durante il suo governo ha posto diverse volte l’attenzione sui temi ambientalisti, come i cambiamenti climatici. Durante il suo papato in Vaticano sono stati installati pannelli fotovoltaici sul tetto dell’Auditorium intitolato a Paolo VI e ha sottoscritto un accordo per la riduzione delle emissioni di CO2 in Vaticano.

Anche il compianto Papa Giovanni Paolo II si è occupato di tematiche ambientali. In particolare, lo fece con l’Enciclica Sollecitudo Rei Socialis, che si ricollega ai versi del libro della Genesi dove viene definito il rapporto tra l’uomo e l’ambiente per la religione cristiana. Dai passi della Genesi l’uomo è visto come il custode della Terra, degli animali e dei frutti che vi abitano. Il suo compito è quello di “presiedere responsabilmente la vita sulla terra”, senza abusare delle proprie risorse.

Proprio Papa Giovanni Paolo II ha fatto chiarezza sui versi della Genesi, che a volte sono stati al centro del dibattito ambientalista perchè definiti messaggio un predominio dell’uomo sulla natura e l’ambiente. Nel 1988 Papa Wojtyla cercò di chiarire il vero ruolo dell’uomo indicato nel libro della Genesi, con questo intervento tenutosi a Strasburgo:

“Accogliere il mondo come un dono di Dio. Non disprezzarlo, non catturarlo per sé, ma rendere grazie….Ma l’uomo non può restare in posizione passiva, timorosa della natura. Dio lo ha chiamato a dominare la natura. Gli ha donato l’intelligenza per scoprirne le leggi e i segreti, per controllarla. È il senso del lavoro. Il mondo è affidato alle mani dell’uomo ed al suo genio creativo, al suo coraggio. L’intervento umano non ha che il rispetto di Dio come limite al rispetto della vita e della dignità degli uomini e anche la prudenza per non rompere gli equilibri della natura. Ecco la grandezza dell’uomo”.