Tante famiglie, un gruppo: motivi e obiettivi per far parte di un GAS

Tante famiglie che si mettono in rete e acquistano prodotti collettivamente danno vita ad un GAS, un Gruppo di Acquisto Solidale.

Un GAS è formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro al fine di ottenere prodotti migliori e, attingendo direttamente dal produttore, costi ridotti.

I GAS si appoggiano prevalentemente a produttori locali, perché vogliono conoscere direttamente i rifornitori, ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivante dal trasporto e incentivare un’economia locale di qualità.

Cercano di trovare prodotti biologici, ecologici o solidali che siano stati realizzati nel rispetto dell’ambiente e delle condizioni di lavoro.

famiglie gas
Alcuni aderenti al GAS Olgiate Molgora in un momento di convivialità

Secondo una recente indagine della Coldiretti uno degli effetti più evidenti della crisi nel nostro Paese è il cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani che si registra con un crollo del consumo di carne, (un taglio del 7% nelle macellazioni bovine nel primo bimestre del 2013 rispetto allo scorso anno), e con un aumento della diffusione dei GAS, che ormai coinvolgono il 18,6% degli italiani.

Lo scopo di un GAS non è però solamente acquistare a minor prezzo, ma sviluppare e facilitare il consumo critico praticando nuovi stili di vita, più sobri, sostenibili e solidali, favorendo la socializzazione e gli scambi di conoscenze e stabilendo un rapporto diretto con i produttori.

In altre parole il GAS instaura un’ “economia delle relazioni”.

Ecco come definisce la partecipazione ad un GAS, Alberto Venturini, 60 anni, pensionato, sposato con Anna e papà di Giulia.

La famiglia di Alberto fa parte del GAS di Olgiate Molgora, in provincia di Lecco.

 

Alberto Venturino
Alberto Venturini nel giorno della laurea di sua figlia

Alberto, quando sei entrato a fare parte del GAS e perché?

Faccio parte del GAS dal 2007. Penso sia fondamentale la voglia di “mettersi in gioco concretamente, ben sapendo che non siamo un “supermercato on-line né tantomeno un discount del biologico.

Spiegaci meglio: quali attività svolge il “tuo” GAS?

Nel GAS ognuno ha un compito specifico: c’è chi fa il referente di un prodotto (occupandosi della diffusione periodica dei listini, del ritiro e consolidamento dell’ordine e dei contatti con il produttore), chi è responsabile e tiene i contatti con la rete dei GAS vicini, chi gestisce la mailing-list del GAS, chi organizza periodiche riunioni – almeno una al mese, chi dà una mano nello scaricare i bancali dei prodotti in arrivo, chi mette a disposizione il proprio garage come magazzino, chi aiuta nella distribuzione dei prodotti freschi, chi raccoglie le uova…insomma le cose da fare non mancano!

Ciascuno partecipa con le proprie capacità e disponibilità alle attività del gruppo.

Quante famiglie contate e cosa comprate?

Ad oggi le famiglie coinvolte sono una novantina. Acquistiamo un po’ di tutto: pasta, riso, farine, biscotti, confetture, minestre di verdura essicata, legumi secchi; olio extrvergine, aceto, succhi di mela, vino, birra, caffè; formaggi di mucca e di capra, yogurt, uova, salumi, carni rosse e bianche, pesce fresco e conservato, tofu, seitan; agrumi, mandorle, pistacchi, olive, capperi, mele, oraggi di stagione; detersivi, prodotti di igiene personale, pannolini, carta igienica, abbigliamento. Abbiamo inoltre, rapporti con la finanza etica (Banca Etica, MAG).

Il GAS è un modo per condividere capacità e interessi, come accennavi prima. “Mettete in comune” anche attività?

Sì. Abbiamo in piedi 5 progetti.

Spiga & Madia”: un progetto a filiera corta, solidale e trasparente a sostegno di un’agricoltura del territorio brianzolo. Nel raggio di 50 km ci sono 3 agricoltori che coltivano frumento e segale biologica, 1 mugnaio, 4 panificatori che producono pane a lievitazione naturale, una rete di oltre 30 GAS che si autodistribuisce pane e farine e che discute di prezzo trasparente e di partecipazione al rischio d’impresa dei contadini. Il progetto è attivo da 6 anni.

 “Fattoria sociale”: sostegno volontario all’azienda agricola Bagaggera che vuole trasformarsi in Fattoria sociale con l’inserimento lavorativo e la formazione per giovani svantaggiati o disabili.

 “Adotta una gallina”: ci siamo autocostruiti un Biopollaio per galline ovaiole sul terreno dell’azienda agricola Bagaggera. La gestione è comune: metà uova sono per lo spaccio aziendale l’altra metà per le 44 famiglie che hanno aderito al progetto.

 “Turismo di prossimità”: gite a km zero nel parco, in collina, sul fiume, nelle aziende agricole per conoscere e valorizzare il nostro territorio per grandi e piccini.

 “Recupero saperi”: Gianluigi (splendido ottantenne) ci guida all’avvicinamento, alla conoscenza delle erbe selvatiche, alla raccolta per uso culinario o terapeutico.

Quali sono i vantaggi di partecipare a questa rete?

Parlerei piuttosto di soddisfazone di appartenere ad una “comunità” con cui condividere delle buone pratiche a livello locale e dei buoni pensieri a livello globale.

bambini in azienda
Attività del GAS nell’azienda agricola Bagaggera

Abbiamo capito un po’ di più cos’è un GAS?

Una comunità ….”che si ostina a voler cambiare il mondo, senza libretto di istruzione….” (L’altra spesa – di M. Bernelli e G Marin – gasisti del Gasd’8 – quartiere QT8 di Milano).