Il 21 aprile 2013 mettiamoci in marcia per la terra

Il Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” propone – in concomitanza con l’Earth Day mondiale (Giornata Mondiale della Terra, 22.04.2013) – una manifestazione generale pubblica a salvaguardia dei terreni liberi e fertili rimasti.

Abbiamo intervistato a tal proposito Alessandro Mortarino,  coordinatore nazionale della rete delle 911 organizzazioni che compongono il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio/Salviamo il Paesaggio.

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In che cosa consiste la marcia per la Terra?

Ogni anno l‘Onu, dal 1970, celebra una Giornata Mondiale per la Terra, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, cioè il 22 aprile. Quest’anno il nostro Forum nazionale ha voluto cogliere l’occasione per organizzare in otto regioni italiane un autentico momento di festa, pensato per i bambini e le famiglie, per unire la voglia di stare assieme e ragionare attorno ad uno degli elementi principali della nostra vita: la terra. Intesa come suolo ma anche come territorio e come paesaggio. E abbiamo ritenuto fosse importante farlo un giorno prima, approfittando della giornata domenicale. Ecco perchè in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Sicilia domenica 21 aprile si terranno marce, biciclettate, presidi e feste, tutti rivolti ad innalzare un unico grido collettivo: “Attenzione, non possiamo più permettere che la terra, la nostra terra, possa essere violentata per il solo interesse di pochi. Dobbiamo fermare il suo consumo, ce lo chiedono i nostri figli e i figli dei figli dei nostri figli …”. In decine di Comuni di queste regioni si animeranno le piazze la mattina a livello locale, per poi confluire nel pomeriggio nelle conclusive “Marce” a carattere regionale. Con molteplici iniziative che avranno, a mio avviso, un simbolo molto bello attraverso l’abbraccio che si terrà a Roma del Colosseo: tutti uniti, mano nella mano, a cingere l’intero perimetro di questa eccellenza della storia del nostro Paese.

Quante persone è previsto partecipino e come avete diffuso l’iniziativa? 

Ci aspettiamo migliaia di persone, ma soprattutto ci aspettiamo che assieme a noi vi siano amministratori pubblici, architetti ed urbanisti, forze agricole, operatori economici del settore a marciare al fianco di cittadini “normali”, famiglie, giovani e giovanissime generazioni. Le risposte entusiaste che abbiamo ricevuto in queste settimane e le adesioni di Enti Locali, artisti, associazioni ambientaliste, culturali e del volontariato ci fanno capire che il nostro messaggio – che sta alla base della nascita e del lavoro del nostro stesso Forum nazionale – è stato pienamente recepito. E l’apetto interessante è che il coinvolgimento di migliaia di soggetti sta avvenendo attraverso un tamtam che porta ognuno di noi ad invitare chi conosce a stringersi in questo momento di celebrazione e di festa. E’ un segno di grande maturazione sul tema, delicato e per noi emergenziale, del consumo di suolo.

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Cosa vi aspettate di ottenere?

Gli eventi del 21 aprile sono un semplice tassello di un corposo impegno che il nostro Forum nazionale sta producendo dal 29 ottobre del 2011, giorno di costituzione del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio. Ci aspettiamo che queste iniziative aiutino a sedimentare, anche nell’opinione pubblica più “distratta”, questa urgenza che noi vogliamo imprimere nel rivedere i Piani di Gestione Urbanistica di ciascuno dei nostri Comuni, tutti oggi sovradimensionati rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Non consumare più suolo è l’obiettivo del nostro lavoro. Quante abitazioni e quanti capannoni vuoti, sfitti, non utilizzati ci sono in ognuno dei nostri Comuni ? Se è vero che, secondo l’Istat, quasi 5 milioni di abitazioni sono vuote (il 18 % delle abitazioni presenti sul nostro Paese) perchè continuare a costruire nuovi edifici anzichè stimolare il recupero dell’esistente lasciato a sè stesso? Da qualche mese a sostenerlo non sono solo più le “utopie degli ambientalisti” ma anche le istanze delle imprese edili. E’ ora di avere un po’ di coraggio: occorrono Piani Regolatori a “crescita zero”! E sono già diversi gli esempi di Comuni che hanno creato e deliberato queste condizioni …
Insomma, occorre oggi rispondere a tre precisi quesiti:
1.    Domandarsi se i Piani Urbanistici dei nostri Comuni tengono conto dell’enorme patrimonio edilizio già esistente e non utilizzato, sfitto e vuoto (e purtroppo non è così …).
2.    Impegnarsi a restituire un “valore” all’attività agricola di tipo sostenibile.
3.    Considerare il Paesaggio come risorsa sociale e come fruizione turistica, dunque anche come grande opportunità economica.
Come “raccontate” il paesaggio in modo da convincere le persone a considerarlo “bene comune”?
Cerchiamo di far ragionare (e dialogare tra loro) le persone a partire dal “loro” territorio: potrà sembrare strano, ma la maggioranza degli italiani non conosce la “propria” situazione territoriale in termini urbanistici, vissuti come un’isola riservata ai soli tecnici. Invece, attraverso un semplice censimento dell’esistente, stiamo scoprendo come pochi dati essenziali consentano a chiunque di potersi esprimere. E’ una forma di nuova Democrazia che a noi piace parecchio, lo confesso: ognuno può – e deve – poter dire la propria in merito alle pianificazioni che riguardano il loro futuro.
Ma per farlo occorre che la “politica”, soprattutto al livello municipale, se ne faccia carico. Siamo su quella strada, ma la meta è ancora, ahimè, lontana. Noi stiamo cercando di contribuire al suo avvicinamento. E ogni goccia scava anche la pietra …
E ogni passo segna la strada. Noi ci mettiamo in marcia, e voi?