7 motivi per scegliere di utilizzare la canapa nell’edilizia

Da un po’ di anni anche nell’edilizia si sta cercando, sempre di più, di utilizzare materiali naturali, dedicando una grande attenzione alla salubrità degli spazi abitativi. Il materiale naturale più utilizzato è in primis il legno, ma ci sono esempi di costruzioni fatte di paglia, di terra cruda e ultimamente sta avendo una grande diffusione l’utilizzo della canapa, essendo un materiale altamente ecocompatibile.

La canapa conosciuta sin dall’antichità (coltivata già nell’Età del Bronzo), è sempre stata utilizzata per fabbricare tessuti e carta, ma negli ultimi tempi sta avendo una grande diffusione nel settore dell’edilizia, anche se ritrovamenti archeologici (in Francia) ci dimostrano che era già stata utilizzata per costruire.

Nel campo edilizio ritroviamo svariati prodotti come cere, vernici, pannelli isolanti, intonaci ed anche blocchi prefabbricati. Inoltre la canapa è utilizzata anche nel settore del restauro per la conservazione dei manufatti storici.

Ma della pianta della canapa non si butta via nulla, dai fiori, semi e fibre si ricavano svariati prodotti.

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Perché questo interesse?

Prima di tutto è una pianta facilmente coltivabile e assemblabile e durante la sua crescita  assorbe diossido di carbonio (CO2) dall’atmosfera, contrastando quindi anche il riscaldamento globale e l’inquinamento.

Ma i fattori più interessanti dell’utilizzo della pianta nel campo dell’edilizia nascono dal fatto che i manufatti che sfruttano la canapa sono:

  1. a emissioni negative di carbonio;
  2. altamente ignifughi, resistenti al fuoco e se bruciati non rilasciano sostanze tossiche;
  3. più duraturi e resistenti delle strutture in legno;
  4. non possono essere attaccati da tarme, muffe ed insetti, perché permeabili al vapore e quindi salubri e mai umidi;
  5. hanno un basso impatto ambientale;
  6. sono riciclabili;
  7. e godono di un ottimo isolamento termico ed acustico.

In Italia la canapa ha la sua massima diffusione per le sue particolari doti di isolamento grazie ai cosidetti bio-compositi, per esempio dall’unione del cemento di canapa alla calce, nasce il calcestruzzo isolante (e anche di buona resistenza statica) o dalla miscela di canapa e calce si  crea un isolante naturale che viene utilizzato per intonacature interne ed esterne. Oltre ovviamente alla produzione di pannelli prefabbricati isolanti e fonoassorbenti.

Inoltre, la fibra di canapa, si sta diffondendo nel campo del rinforzo strutturale sostituendo le fibre di carbonio, di vetro, di acciaio, per consolidamenti statici, nei fenomeni di fessurazioni e lesioni.

Una delle ultime rivoluzioni è l’invenzione, brevettata in Italia,  di blocchetti a base di canapulo, la parte legnosa dello stelo della pianta, in combinazione con un legante di calce da impiegare nella struttura degli edifici. Un mattone che una volta essiccato, diventa rigido e leggero allo stesso tempo e può quindi essere utilizzato sia nella realizzazione di nuovi fabbricati sia nella ristrutturazioni di stabili già esistenti.

Una vera e propria frontiera dell’edilizia green che unisce al rispetto dell’ambiente e del territorio  il tema del comfort abitativo e su cui molti produttori e associazioni come Assocanapa stanno puntando.

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