100 modi per cambiare vita ed essere felici | Libri

Per i miei 30 anni mi è stato regalato un piccolo ma promettente libro: “100 modi per cambiare vita ed essere felici” di Alfredo Meschi e Ilaria Farulli, Edizioni Terra Nuova.

Si tratta d micro-storie pescate molto più dall’estero che dall’Italia – anche se come ammettono gdownshiftingli autori, qualcosa si muove anche qui – e rigurardano proposte, esperienze e riflessioni su una vita più semplice, meno piena di cose ma più felice. Un libro concreto sulla decrescita, sperimentata in prima persona da Alfredo e Ilaria che alle prese con la crisi come tutti hanno trovato una chiave di lettura diversa e vincente creando il primo B&B&B, cioè Bed, Breakfast e Baratto. Puoi dormire, fare colazione e scambiare questo servizio con altro. Sai riparare le staccionate? Badare ai bimbi? Hai una produzione di miele pregiato?

Nasce da loro nel 2009 la Settimana del Baratto di cui parlavamo qui.

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Nel libro, a parte una quantità di punti esclamativi sconcenrtante (!!!!!!!) e un po’ tanti refusi, ci sono tanti spunti interessanti per chi vuole “tirare il freno a mano” (downshifting) e ridimensionare il proprio impatto sul Pianeta.

Ci sono i WWOOF, World Wide Oppotunity On Organic Farms, le aziende biologiche del mondo che barattano vitto e alloggio in cambio di aiuto in fattoria. Lo Scambio casa: io vado in Galles e qualcuno sarà nella mia casa a Milano, il Couch Surfing, che permette di dormire sul divano di qualcuno che offre ospitalità (significa proprio saltare da un divano all’altro), il Cohousing, piccole comunità che condividono elettrodomestici e spazi, gli Ecovillaggi, gli insediamenti a basso impatto ambientale, chi vive con 5 euro al mese (Silvia ha intervistato Stefania Rossini qui “Vivere con 5 euro al giorno), chi distribuisce abbracci liberi, chi divide la macchina – carsharing/carpooling –  chi fa la spesa con i Gruppi di Acquisto Solidale (cosa sono, a chi si rivolgono e un’intervista a questo link).

Tutte idee che recuperano un’antica idea di comunità, e fanno appello alla dicotomia comunità-società (Gemeinschaft-Gesellschaft) del sociologo tedesco Tonnies (se vi interessa qui c’è un approfondimento). Parti integranti di un solo sistema, non particelle spinte lontano l’una dall’altra per il loro rapidissimo vorticare dietro impegni, obblighi e consumi, applicandolo all’oggi.

Forse vivere senza un’auto, o dormire sul divano di uno sconosciuto può sembrare una follia. O forse chi ha tirato il freno a mano e conduce una vita più lenta e a basso impatto è più avanti, nel vero futuro. Non sarà più assurdo poi che un bambino non abbia mai visto una mucca?  O che a metà anno abbiamo già esaurito tutto il budget di energia e risorse del Pianeta di un anno? Io credo di sì. 

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