Pesce sostenibile: consumo critico anche a Capodanno senza rinunciare alla tradizione

La tradizione suggerisce il consumo di pesci che in passato erano abbondanti e la cui pesca non destava preoccupazioni, mentre oggi sono in grave crisi. Allora è necessario rinnovare queste abitudini, facendo quei piccoli cambiamenti che possono renderle attuali e sostenibili, in modo da sedersi a tavola leggeri e sereni, senza il pensiero che stiamo rubando alle future generazioni la loro tradizione.

A dirlo è Daniele Tibi, biologo marino e referente del progetto ConsuMare Giusto che intende indirizzare il consumatore ad acquisti consapevoli e sostenibili in campo ittico.

La pesca, infatti, ha ormai prelevato il 90% delle grandi specie ittiche e rappresenta oggi uno degli impatti ambientali più gravi sull?habitat marino. La scelta del pesce che mangiamo può fermare questo trend.

Per aiutare consumatori, ristoratori, commercianti e pescatori sul sito del progetto è presente una guida in cui trovare utili consigli sui pesci ottimi per il consumo (con un basso impatto ambientale) e su quelli da evitare. Tra questi ultimi compare il salmone, piatto tipico dei menù di Capodanno.

È un pesce che  presenta diversi aspetti critici – indica Tibi – i  metodi di allevamento intensivo causano danni all’ambiente circostante, inoltre l’elevato consumo di farina e oli di pesce causa gravi impatti sul pesce azzurro destinato a foraggio  come melù, aringhe, sardine, acciughe, sugarelli.

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Un’alternativa al salmone è la trota salmonata o no.

Di acqua dolce e non salata, è però un prodotto locale, vive in acque pulite, consuma meno pesce selvatico, perché cresce in modo più rapido ed efficiente, ed è più facile trovare produzioni rispettose dell’ambiente o biologiche. Inoltre è un lontano parente del salmone, ed il gusto è simile. E’ addirittura possibile trovare anche le trote affumicate, sul modello del salmone affumicato.

Oltre al salmone un altro piatto tipico delle nostre tavole è l’anguilla.
Anche in questo caso semaforo rosso: contiene livelli molto alti di inquinanti (come il mercurio), tanto che secondo l’autorevole EDF (Environmental Defense Fund) bisogna limitarne il consumo a 1 pasto ogni 4 anni. Inoltre, fatto non meno importante, l’anguilla è seriamente in pericolo di estinzione.

Oltre al periodo delle feste esistono regole auree che possono valere per tutto l’anno.

Consumare prodotti locali, provenienti dal nostro Mediterraneo (evitiamo il Persico Africano ad esempio) e prediligere i pesci di piccola pezzatura, il cosidetto “pesce azzurro”, ricco di omega 3 e privo di tracce di mercurio contenuto in altri pesci più grossi e predatori come il pesce spada. Senza contare che spesso il pesce azzurro è definito povero perché meno caro. E allora ecco che a sostenibilità ambientale sposa anche quella economica.

pesce sostenibile

E quali sono i pesci più indicati per i bambini?

Io consiglio il Pesce Sciabola tipico del Mar Tirreno. Ha un gusto delicato, è compatto ed ha poche lische.  Considerato pesce povero costa circa 12 euro al kg. Un po’ più caro, ma dal gusto altrettanto delicato è il Pesce Castagna. Sono due qualità difficili da reperire. Probabilmente si trovano nelle pescherie più fornite. Una buona alternativa rimane la trota.

Abituamoci a mangiare sano e sostenibile durante le feste così come durante tutti i giorni dell’anno.

Buon Capodanno a tutti!