Perché fare un Pic-Nic all’aria aperta in primavera?

Può apparire una domanda superflua, ma forse non così tanto. Perché? Perché rinunciare alla sicurezza del tavolo di casa, del ristorante (che non tutti e non sempre possono permettersi), del divano e della TV dopo pranzo la domenica?

Ci sono mille motivi, ma ne riassumerei qualcuno a beneficio di chi non sa se sbilanciarsi e mettersi nell’ordine di idee di affrontare un vero pic-nic come si deve, oppure restare a poltrire, ops riposare tutto il giorno come un bradipo assonnato.

1) Perché Dio è nei dettagli! Lo diceva Mies Van Der Rohe, e non aveva tutti i torti. Perché di questi tempi approssimativi, accumulativi e frettolosi, può essere un ottimo esercizio mentale (e fisico) mettersi lì, d’impegno, meticolosamente, con poche e cose selezionate ed essenziali, e preparare qualcosa per la famiglia. Qualcosa di piccolo, preciso, incastrato come un tangram, dove però non può mancare niente. Dal momento che nutrire, e nutrirsi, è la cosa più importante della vita. Sì, beh, insomma, una delle più importanti.

2) Per sconfiggere l’imbarazzo della scelta. A casa, se manca il sale ti alzi e lo vai a prendere nella credenza. In un prato sperduto in mezzo ai boschi, accanto a un fiume scrosciante o in alta montagna, no. Nel senso che: ci devi pensare prima! Questa è una vera e propria sfida psicologica, molto significativa. Alla sottoscritta, ad esempio, riesce immensamente difficile organizzarsi, ma è pur vero che l’organizzazione è alla base di molte cose vitali. Non ultima, una certa forma di felicità. Quella felicità che deriva dalle cose fatte bene, preparate per tempo, funzionanti.

3) Per stare in mezzo alla Natura. Ah, la Natura. Madre Natura. Bello, eh. Ma che vorrà mai dire? Fiumi di inchiostro si saranno scritti su questo argomento. Non saremo certo noi, novelli Walden, a scoprire per primi i vantaggi della vita all’aria aperta. Ma possiamo dare il nostro contributo. Stare in mezzo alla Natura corrisponde a un modo di essere e di sentire profondo, a una filosofia di vita. Ma ci sono molti modi per affrontare questo approccio. Il più semplice, proprio quello che possono sostenere tutti, è quello che comincia con il pic-nic.

4) Per vivere la città. Se siete cittadini. E lo siete: perché la maggior parte di voi probabilmente sta leggendo queste righe da un pc incastonato in un qualche ufficio-precario o a casa, tra palazzi di cemento e strade asfaltate; ma anche se non lo siete, cercare un prato cittadino e, semplicemente, usarlo, è un gesto di valore. Etico, ma anche estetico. C’è un ritorno a questo genere di sensibilità. All’utilizzo attivo degli spazi pubblici. Alla socialità che balza fuori dai suddetti computer, per ristabilire un contatto umano. Che è qualcosa di meraviglioso. O, se non meraviglioso, qualcosa di sano. Si prende il sole, si respira aria diversa, si tocca la terra con le mani, e con i piedi. Qualche volta si gioca. Come? Sì, quella bizzarra cosa da bambini, che ci faceva sentire vivi.

5) Per stare scomodi. Via dalla “comfort zone”: questa è la prima regola, quando si vuole crescere. E qui siamo tutti intenzionati a diventare adulti, o anche solo più felici. La comodità è bella, ma è solo in quel piccolo salto nel vuoto, rappresentato da una posizione inconsueta (pranzare seduti per terra? Sotto un albero?), solo all’apparenza difficile, in verità, semplicemente, diversa dal consueto, che si cambia davvero. Ma perché mai dovremmo cambiare? Perché il mondo così com’è non va bene, tocca a noi migliorarlo, viverlo al meglio, valorizzarlo. Il pensiero di una giornata di sole e un prato vuoto, insieme, è troppo malinconica, ed è pericolosa. Essere felici, forse allora qualche volta, passa anche attraverso una piccola fatica.

E per concludere, una piccola segnalazione… Stanno nascendo sempre nuove iniziative, legate al mondo del pic-nic e della vita sana. A Torino, ad esempio, da qualche tempo è nato Yankuam: un locale-gastronomia che si occupa anche di preparare il pic-nic. Ecco, si perde forse un po’ il senso dei nostri punti 1) e 2) ma si guadagna comunque in gusto e sapori diversi dal solito.

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