Giocare a scacchi e decrescere felici

Restare a casa, di questi tempi, può essere un’ottima idea, qualche volta. Trascorrere una serata a costo zero e divertirsi più che a teatro, al ristorante o al cinema. Niente di più facile! Certe idee semplici a ben pensarci nascono a partire da qualcosa di molto complicato…

Può capitare infatti che venga voglia di distrarvi completamente da tutto. Di non pensare assolutamente a nulla di umano. Che il vostro massimo istinto comunicativo sia rivolto ad allegri pezzetti di legno bianchi e neri. E che il vostro massimo di capacità di interazione con forme varie di ragionamento consista unicamente nella filosofica domanda:

“quindi dove lo metto il cavallo?”

In questi casi – che diciamolo in tempi di crisi ci appaiono sempre più frequenti – io propongo il giuoco degli scacchi.

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Poiché il gioco, come si diceva, si annovera tra i più complessi al mondo, ho pensato di facilitare l’approccio con alcuni semplici consigli:

1) metteteci l’anima. Sputate sangue sul tavolo da gioco, poiché in società bisogna sempre fare i bravi, qui diventate cattivi, spietati, assassini e giocate solo ed esclusivamente per vincere, NON  per partecipare.

2) per ogni mossa ci sono più di 200 possibilità. Ma questo non significa che dobbiate passarle mentalmente in rassegna tutte e 200. Muovete a muzzo, altrimenti l’avversario si addormenta davanti alle repliche della fiction sul Trio Lescano in TV, e non son cose belle da vedere.

3) fate “scacco al re” fin da subito. a ogni costo, a baraonda, rischiando la vita e con qualsiasi mezzo. In caso contrario la noia diventa insostenibile.

4) quando il pedone arriva dall’altra parte, può essere scambiato con un altro pezzo. Sappiatelo perché è così che in genere io mi faccio fregare.

5) se siete ossessionati dal numero 8 come me (essendo nata l’8/8/’80), siete a casa vostra. in questo gioco è tutto multiplo di 8, che è anche il simbolo rovesciato dell’infinito, che coincide anche con il tempo potenziale di durata media di una partita.

6) ragazze: voi siete la Regina, col cappellino in testa: potete fare tutto quello che volete, muovervi dappertutto e mangiare chiunque. Il Re invece può fare un solo timido passo e crolla come un tronco al minimo soffio di vento. Gli scacchi sono femministi!

7) essere scacchisti-nerd ogni tanto fa bene alla salute. Però non so se la tisana invece è la miglior scelta in fatto di bevande da accompagnamento. Forse un amaro, un digestivo o qualcosa di superalcolico potrebbe favorire maggiormente.

8) comunque una partita a scacchi è una grande metafora della vita. Possiamo costruirci mentalmente tutte le strategie del mondo. Tutte e duecento le varianti e anche di più. Ma alla fine poi bisogna fare sempre i conti con l’altro, con le sue trovate, con la sua astuzia, e con il prossimo, in generale. Il senso di tutto pare così coincidere con ciò che si costruisce in sinergia, cioè con il giocare e il confrontarsi, con il conoscersi. E non tanto, anzi non solo con quello che si pensa in solitudine.