Milano, cercasi precari under 30 per minialloggi. In cambio, 300 euro di affitto e attività solidali

Cerchi casa in affitto a Milano con minibudget da precario? Auguri. Ma se sei under 30, potresti avere qualche chance in più grazie al progetto sperimentale “Ospitalità Solidale” che mette a bando 24 minialloggi in quartieri di edilizia popolare in cambio di una retta mensile da 300 euro e di attività solidali per i vicini di casa e il quartiere.

Il progetto, promosso dal Comune di Milano Casa e Assegnazione Spazi, è gestito da 3 associazioni locali – Arci Milano, Dar=Casa e Cooperativa Sociale Comunità Progetto – e si rivolge a giovani tra i 18 e i 30 anni, con reddito inferiore ai 1.500 euro: studenti, ricercatori, studenti-lavoratori, lavoratori precari (con contratti di stage, formazione, apprendistato, a tempo determinato, a progetto o ritenuta d’acconto occasionale) escludendo i giovani assunti a tempo indeterminato. Sei uno di loro? Affrettati, per partecipare c’è tempo fino al 7 agosto. La selezione verrà fatta da una commissione costituita da membri delle 3 organizzazioni attraverso colloqui personali a partire dal mese di settembre.

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I prescelti abiteranno minialloggi tra i 23 e i 26 mq ristrutturati e arredati, e in cambio dovranno assicurare 300 euro e 10 ore di attività solidali al mese, rivolte a anziani soli, adulti e bambini per favorire coesione, reciproco aiuto e socialità.
“Con questo progetto – dichiara Alessandro Capelli, delegato del Sindaco alle politiche giovanili – , non solo si sperimenta una prima concreta risposta a una diffusa domanda di abitazione, ma si investe anche sull’idea che ragazze e ragazzi siano risorse straordinarie per migliorare i quartieri dove vivono”.
Precisa Daniela Benelli,  assessore alla Casa e Demanio che “Il progetto Ospitalità Solidale, finanziato interamente dallo Stato con circa 428 mila euro stanziati dal Dipartimento della Gioventù, non avrà alcun costo per l’Amministrazione ma avrà un grande valore sociale per i giovani che vi parteciperanno e per quei quartieri, dove spesso in passato siamo intervenuti a causa delle occupazioni abusive”.


Che bello, che brutto: le reazioni sulla rete al progetto Ospitalità Solidale

Tutti contenti, allora? Sì, anzi no. Se da una parte molti plaudono all’iniziativa con pollici-su sulla pagina facebook del Comune di Milano e più di 2mila e 200 condivisioni, dall’altra c’è chi la critica (o la invidia) anche aspramente.

Emiliano, per esempio, è scettico sulle dimensioni degli alloggi dati in affitto: “23-24 metri quadrati. Non sono abitabili, non raggiungono la superficie minima per il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Incredibile da parte dell’amministrazione pubblica”. E Cosimo gli fa eco citando un indimenticabile Pozzetto che prepara il pranzo nel suo miniappartamento, tàaaac:

Parliamo di ‘soldi’: a Milano un affitto di 300 euro è forse buono per il mercato, ma lo è altrettanto per persone dal futuro incerto? C’è chi dice no: “Minialloggi troppo piccoli a 300 euro al mese ma con obbligo di partecipare alle iniziative, dove sta la solidarietà nel progetto?? Le solite prese in giro (…)”, scrive la disillusa Antonella, che vive con 2 figli, madre e fratello in un alloggio di 45mq considerato ‘non sovaffollato’. “Scusate ma 300 euro al mese per 20 mq ne trovi quanti ne vuoi.. che cavolo di iniziativa è? – commenta Marco -. Poi esclusi gli assunti a tempo indeterminato. E come fanno a pagare una volta scaduto il contratto? Oppure un apprendista che poi passa a indeterminato? Lo cacciano? Ahahah da 300 ne pagherà 600? Mah… cmq l’idea in sé non è male”, ammette alla fine.

Scontenti anche quelli che non ho (più) l’età: “Peccato che io abbia superato da un po’ i 30”, si rammarica Caterina. Perché, diciamocelo, “Ormai a Milano con 350 euro prendi un posto letto. Peccato per l’età”, commenta Amoilmare. Mentre Samantha lo dice senza giri di parole: “Come siete carini fino ai trenta, e gli altri cosa devono fare?? mettersi la fune al collo e impiccarsi perché fuori età???” Elena è d’accordo con lei: “I nostri anziani e i cinquantenni che hanno perso il lavoro e che non hanno reddito li “buttiamo via”? Scusate, ma se parlate di attività solidale allora non dovevate parlare solo dei giovani perché avete messo una fascia di età troppo restrittiva. Gli over 30 per voi non esistono??”

Risponde a tutti Fabio: “Come la fai la sbagli… se aiuti i giovani si offendono gli enta/anta, se aiuti gli enta/anta si offendono i pensionati, se aiuti i pensionati e noooo quelli hanno già preso troppo! E la casa è troppo piccola e quella è grande… Come la fai la sbagli!! (…)”.
E tu, che cosa ne pensi?