#3cosegreen: intervista a Irene Ferri

Torna il nostro appuntamento con #3cosegreen e con la sostenibilità di tutti i giorni raccontata dai blogger. Nell’appuntamento precedente Riccardo Esposito di My Social Web – trovate qui l’intervista – ci ha parlato di rispetto, impegno e innovazione. Oggi  nella casa di Econote.it accogliamo Irene Ferri di www.comesiscrive.eu, che ci offre bellissimi spunti.

 

1)     Ciao Irene, raccontaci un po’ di te e di quello che scrivi  nel tuo blog.

Irene Ferri quadrato 300Mi chiamo Irene e sono scrittrice, copywriter ed esperta di marketing e di creatività. Nel mio sito  parlo di ecologia della scrittura. Che significa?

Ognuno di noi ha la propria scrittura interiore: un modo di scrivere personale (anche dal punto di vista del gesto grafico) distintivo del nostro modo di essere. Tipico – per dirla in termini attuali – del nostro brand. Un modo di scrivere che dobbiamo imparare a padroneggiare per vivere in questa epoca di stampo 3.0, dove la socialità ha un posto rilevante.

Prima di essere sociali, dobbiamo riscoprire noi stessi.

La scrittura che ci insegnano a scuola segue un modello in base al quale veniamo giudicati. Io insegno a riscoprire la bellezza e l’efficacia del proprio modo di scrivere, che si scriva per passione o  per professione.

La creatività è un dono che abbiamo tutti. Dobbiamo solo permettere a noi stessi di attingere alla sua fonte. E’ per questo che parlo di “ecologia della scrittura”. È incredibile la sensazione che si prova quando si scrive in maniera libera e creativa. Ognuno di noi ha dentro parole e storie meravigliose che aspettano di essere liberate.

Il mio coaching di storytelling è basato su questo intento. Io sono un coach di stampo socratico, nel senso che faccio da “levatrice” al parto della comunicazione che il mio assistito sente di avere dentro di sé. A volte è doloroso, perché dobbiamo levare i giudizi che gli altri ci hanno dato su noi stessi e sulla nostra grafia. Ma è stupendo e liberatorio. Un vero e proprio viaggio interiore di riscoperta.

Per me (che sono anche grafologa) non c’è niente di più bello che vedere una grafia libera, sciolta, originale e unica. Segno di una personalità libera e armonica nella sua espressione creativa.

 

2)     Con Econote cerchiamo da 6 anni di fare informazione , scrivendo di ambiente e stili di vita sostenibili. Quanto è importante per te fare informazione su questi temi?

Conosco Econote, ne apprezzo l’intento informativo e formativo e sono assolutamente in linea con i principi del vostro Manifesto. State facendo un importante lavoro di ecologia civica su temi che saranno sempre più diffusi .

Sono parecchi anni che mi occupo di diffondere stili di vita sostenibili. Sia come comunicatrice sia come cittadina che ha voglia di “fare” azioni concrete.

Due anni fa, in un mio articolo per il giornale Il Quicchio (nella versione cartacea, articolo che trovi in una nota della mia pagina facebook), ho parlato di argomenti che al tempo presente sono sempre più diffudi. Allora parevano ingenui e utopici. Adesso sono più che mai attuali.

Anche il mio ebook “Decodificare il malessere” è imperniato su temi di ecologia della mente. Mi sono occupata per parecchio tempo di temi di salute e benessere e ho notato che sono in aumento problemi di ansia, panico e malattie psicosomatiche. Il mio punto di vista è che la società si ammala perché non sostiene più i ritmi del modello produttivo. Riavvicinarsi alla natura e alle sue forze calmanti e rigeneranti è la soluzione da adottare.

Cosa fare? Per esempio

  • concedersi di seguire i propri ritmi almeno un giorno alla settimana o quando possibile
  • fermarsi un momento ad osservare le albe, i tramonti
  • aprire la finestra e seguire il volo degli uccelli, senza pensare a scadenze o impegni.

E’ un lusso? No. E’ un modo per riprendere il contatto con se stessi.

 

3)     Raccontaci le tue #3cose green per un mondo più verde.

Solo tre? Io ne ho tremila

Comunque cercherò di darti tre input nella veste di buona cittadina che cerca di ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

  1. Pesa la tua raccolta indifferenziata. Mi sono accorta che da quando ho cominciato a pesare i miei rifiuti sto molto più attenta a differenziarli. E’ una sfida con se stessi: diamoci l’obiettivo di diminuire sempre di più gli scarti che normalmente mettiamo nel “generico”. Segniamo tutto in una tabella e monitoriamo i risultati. Poi concediamoci un premio per aver fatto del bene all’ambiente.
  2. Abbraccia un albero. L’esercizio dell’abbraccio dell’albero è nell’ebook che ho citato sopra ed è incredibilmente efficace. Dà una sensazione di forza, sicurezza, di comunicazione con la natura. Anche camminare nell’erba scalzi è un’esperienza straordinaria. Nelle città “non si fa”: ma chi l’ha detto? Diciamo basta ai condizionamenti, ritroviamo la libertà di gustare le semplici cose. Di dialogare con la natura. Di cui – non scordiamoci mai – siamo i custodi. Dobbiamo tornare ad avere la diligenza che i nostri nonni avevano, a rispettare i ritmi circadiani e i cambiamenti interiori che seguono il susseguirsi delle stagioni.
  3. Pianta un albero. Se non puoi piantare un albero, ospita un animaletto. E se non puoi adottare un peloso, coltiva due piante aromatiche sul balcone (possibilmente amiche delle api, come il timo o la lavanda). Sono gesti molto piccoli, ma super preziosi per la salvaguardia dell’ambiente.

Voglio anche citare un’iniziativa importante di Legambiente, “Puliamo il mondo”, che si tiene l’ultimo weekend di settembre. Il mio comune (Vignate, nell’hinterland milanese) ha partecipato, grazie alla sensibilità del sindaco, Paolo Gobbi. Chi ha aderito ha riscoperto la possibilità di uscire di casa, di essere parte di una comunità, di prendersi cura di quello che abbiamo intorno a noi.

Personalmente, presto attenzione all’ambiente anche da casa, usando elettrodomestici ad alta efficienza energetica e lampade a basso consumo. Lo stesso pc che uso per lavoro, grazie alle recenti innovazioni tecnologiche, mi permette di diminuire in maniera sensibile il mio impatto ambientale, mostrandomi la quantità di energia elettrica risparmiata e la stima di CO2 non emessa. Mi sto informando anche per rendere i miei siti “a impatto zero”.

4)      Cos’è per te la comunicazione etica?

La comunicazione etica è un dialogo che permette di ascoltare il messaggio trasmesso da un emittente a un ricevente. Sembra banale, ma – come dice qualcuno – spesso non si ascolta per capire, ma per rispondere. E’ una differenza sottile e colossale.

Dal punto di vista professionale, il Marketing Etico si pone in maniera win-win. Se un venditore che vuole essere etico deve proporre un prodotto, lo farà senza spingere su leve inconsce di persuasione. Eseguirà l’analisi dei bisogni e parlerà al suo potenziale cliente dei vantaggi e dei plus che la compravendita gli porta, in maniera onesta, leale e con reciproca fiducia.

Funziona? Tantissimo. E’ un modo per crearsi un cliente e non “piazzare una vendita”. Perché si genera una relazione che segue il customer lifecycle, molto più importante di una semplice vendita spot, che serve per ingrassare le tasche del venditore, ma lascia il cliente pieno di dubbi.

Comunicare in maniera etica è comunicare da persona a persona. Human to human. Nessuna filosofia, solo buonsenso e praticità quotidiana. Per convivere meglio e creare relazioni di qualità.