Ascoltare la radio per decrescere felici…

Arrivano le feste di Natale e le possibilità di trascorrere giornate serene e senza troppi sprechi sono molte. A me fa piacere dedicare qualche pensiero su un modo di passare il tempo, sia natalizio che non, così vintage da risultare innovativo: ascoltare la radio!

È facile per tutti capire quali siano i vantaggi generali di un simile passatempo: sviluppare l’immaginazione, imparare nuove cose, ascoltare buona musica…

Ma qui vorrei elencare alcuni punti che suggeriscono come ascoltare la radio sia anche un metodo per salvaguardare il pianeta, e la nostra salute (sicuramente mentale):

1) La radio è un mezzo economico. A differenze di tutti, ma proprio tutti gli altri media, la radio richiede spese minime, a fronte di vaste possibilità. Sono sicura che esistono dati al riguardo, ed è facilmente intuibile il motivo: anche le trasmissioni che sono poi approdate alla TV richiedono comunque uno sforzo piccolo nella gestione degli studi di registrazione rispetto a qualsiasi altro programma. Ma senza andare a impelagarsi in questi calcoli, è evidente che per la stragrande maggioranza degli speaker radiofonici vale la regola del minimo sforzo (di spese inutili) per il massimo risultato (di qualità dell’intrattenimento).

2) Il focolare. Tanto altri media catalizzano l’attenzione ai limiti dell’ipnosi, quanto la radio favorisce la socializzazione casalinga. E lascia libero il corpo (e la mente) di muoversi nello spazio, addirittura all’aria aperta. In un’ottica di decrescita, questo è un valore decisamente importante.

3) La sobrietà. La sobrietà, come la semplicità, è un altro dei valori cardine del movimento della decrescita e la radio risponde a questa caratteristica in pieno. Il suono delle voci, intervallate dalla musica, e niente altro. Un caleidoscopio di pensieri e ispirazioni possono scaturire da un’idea disarmante per la sua purezza.

4) Equità. Sono decisamente pochi i parametri per poter accedere alla radio. E il web, (con l’avvento delle web radio) ha ulteriormente aperto questo ventaglio. Non sembra, ma a ben guardare: se si ha qualcosa da dire e una voce per farlo, già è possibile in qualche modo approdare a un microfono con cui comunicare con diverse persone. In questo senso: la radio è democratica.

5) Rilassamento. La radio è riposante, perché a livello macroscopico non richiede sforzi produttivi e tecnologici opprimenti, a livello microscopico, quello delle orecchie degli ascoltatori, è una fonte di quiete e assomiglia quasi a una culla che accompagna le persone nelle loro attività domestiche.

In una parola, è bello mettersi in ascolto con curiosità delle voci, delle idee e delle proposte che arrivano dalla radio. Può essere un’esperienza davvero da riscoprire ogni giorno.

E ora due consigli:

Una web radio a me molto cara: Radio Banda Larga

E un libro interessante sul tema: Si sente in fondo? Di Lorenzo Pavolini, Ediesse editore.

microphone-516043_640