Spreco alimentare, accordo Expo e Banco Alimentare: il cibo che avanza ai poveri

L’PaneExpoExpo dedicata al cibo si muove contro lo spreco alimentare. O almeno ci prova. Certo, hanno fatto discutere le fotografie scattate da un lavoratore (o da un turista, secondo altre fonti) e poi circolate sui social network nei giorni scorsi: fotografie che ritraggono chili di pane in enormi sacchi ammucchiati all’interno dell’Expo-nutrire-il-pianeta, sulla cui destinazione molti hanno avanzato ipotesi, anzi certezze: finiscono nell’immondizia.

Eppure l’Expo dedicata al cibo si muove contro lo spreco alimentare e lo fa con una convenzione appena firmata tra la società Expo 2015, la Fondazione Triulza e quella del Banco Alimentare. Un accordo per mettere a disposizione di chi ne ha bisogno il cibo in eccedenza, che sarà raccolto durante la notte e poi distribuito dai volontari alle mense dei più poveri, garantendo il rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Chiedendo che anche i ristoratori facciano la loro parte, rimodulando le quantità di cibo acquistato e preparato. “Al fine di ridurre gli sprechi, su indicazione degli organizzatori, i ristoratori stanno mettendo a regime gli ordini in funzione dei flussi di visitatori previsti e stanno avviando le necessarie procedure per assicurare che il cibo in più venga destinato a chi lo necessita -, assicura l’ufficio stampa dell’Expo -. Già domenica 3 maggio è stata fatta una prima consegna ai Fratelli San Francesco di Gratosoglio: 200 chili di prodotti in eccedenza”.

BancoAlimentare_ExpoLe conferme, con tanto di istantanee notturne, sulla pagina facebook del Banco Alimentare. “Sì, andremo padiglione per padiglione per prendere accordi con tutti, nel rispetto delle esigenze logistiche e delle norme igienico-sanitarie», spiega Marco Lucchini, direttore generale del Banco Alimentare. «Invito già ora i gestori a scrivere a [email protected] e chiamarci, come se fossimo un’ambulanza, per salvare gli alimenti che non vengono consumati”.

Certo, la burocrazia non aiuta (un conto sono le eccedenze, perfettamente riutilizzabili, un conto gli scarti, che invece andranno per forza cestinati) e la logistica non è semplicissima, perché i volontari-rianimatori potranno intervenire con furgoni e altri mezzi solo durante la notte. E non sapranno fino all’ultimo quanto cibo quel giorno dovrà essere soccorso. La macchina è enorme, le variabili tante, “ma – conclude Lucchini – non possiamo certo pensare di rassegnarci allo spreco”. No, l’Expo dedicata al cibo proprio non può.