Le stoviglie compostabili

Parliamo di stoviglie compostabili. Nel bel mezzo di questa calda (e afosa almeno qui al nord) stagione estiva, in cui eventi all’aperto, grigliate e pranzi in spiaggia fanno da cornice ad uno dei più bei piaceri della vita, parliamo oggi di alcuni articoli che nel panorama “green” si stanno diffondendo sempre più anche nello stivale: le stoviglie compostabili.

Contenitore in polpa di cellulosa
Contenitore in polpa di cellulosa

Ebbene sì, le ormai obsolete (in termini ambientali) stoviglie di plastica, che non molto tempo fa hanno subito una riformulazione, tra l’altro abbastanza discutibile, sul relativo corretto conferimento, stanno pian piano cedendo il posto nel mondo degli articoli “usa e getta” a posate, bicchieri, piatti e contenitori di vario tipo biodegradabili, o più precisamente compostabili.

Sono molti i vantaggi soprattutto di tipo ambientale derivati dall’utilizzo delle stoviglie compostabili che, al termine del proprio ciclo di vita, possono tranquillamente essere conferiti insieme ai rifiuti organici e partecipare quindi all’ormai noto processo di compostaggio domestico. Diversi sono i materiali utilizzati dalle aziende produttrici di questo genere di stoviglie, tutti comunque aventi la caratteristica descritta, certificata dalla relativa biodegradabilità e compostabilità secondo la norma EN13432.

Tipologie

Da varie tipologie di fonti rinnovabili si possono così ottenere materiali di diversa natura, che conferiscono così differenti caratteristiche al prodotto finale realizzato. Tra i più diffusi ed utilizzato possiamo sicuramente citare il Mater-bi, un biopolimero derivato da fonti vegetali (ad esempio, l’amido di mais), materia prima per la realizzazione di posate e, in abbinamento al cartoncino (realizzato con fibre provenienti da foreste gestite responsabilmente), di piatti e bicchieri.

Bicchiere in PLA
Bicchiere in PLA

Un altro materiale da evidenziare è il PLA (o acido polilattico) o Ingeo fatto da amidi rinnovabili come il mais o canna da zucchero. Data la trasparenza e la resistenza ad una temperatura non troppo elevata (max 50°C), viene soprattutto utilizzato per produrre bicchieri e vaschette adatti solo a bevande e cibi freddi.

Ricavata da scarti di lavorazione di piante a ricrescita veloce, in particolar modo canna da zucchero, bamboo o paglia, troviamo la polpa di cellulosa, utilizzata per la produzione di bicchieri e contenitori che, grazie alla resistenza alle alte temperature, sono adatti ai forni tradizionali e a microonde.

Simile al PLA, il CPLA (PLA Cristallizzato) può resistere ad elevate temperature ed è utilizzato soprattutto per la produzione di coperchi bicchieri per bevande calde.

Tutti i materiali descritti, come abbiamo detto, sono completamente compostabili e, oltre ad essere utili per la realizzazione di articoli come appunto le stoviglie compostabili, grazie al loro utilizzo concorrono ad una delle più importanti azioni previste dalla strategia delle 5R: la riduzione dei rifiuti. Infatti, partecipando al processo di compostaggio, viene drasticamente ridotta la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e destinati a termovalorizzatori o discariche.