Aoshima, l’isola dei gatti

L’isola dei gatti: alzi la mano chi, tra gli appassionati dei piccoli felini, non amerebbe scoprire e visitare un luogo dove i nostri adorati mici la fanno da padrone.

Beh, la notizia è che questo luogo esiste, anche se non è proprio dietro l’angolo: si tratta dell’isola di Aoshima, in Giappone, conosciuta appunto come “l’isola dei gatti” dato il  curioso rapporto uomini/animali: 1 a 6. Proprio così: per ogni abitante dell’isola ci sono 6 gatti, per arrivare ad una popolazione totale di 120 gatti e 20 esseri umani, per lo più pensionati ed ex pescatori.

L’isola dei gatti si trova nel sud del Giappone, precisamente a 13 k m dalla costa di Ozu, nella provincia di Miyazaki. Questa piccola isola di appena 1,6 km di lunghezza fu una terra di pescatori, che iniziarono a introdurvi i gatti per liberarsi dai topi. Durante la Seconda guerra mondiale Aoshima divenne anche patria per i rifugiati, arrivando a contare 900 residenti. Successivamente, però, la popolazione iniziò a calare drasticamente: ma non quella felina, che invece iniziò a crescere in modo incontrollato. Fino ad arrivare all’isola dei gatti di oggi: e proprio i gatti sono la sola e unica attrazione turistica che spinge i visitatori a prendere il traghetto dalla terraferma per recarsi ad Aoshima. Sull’isola infatti non ci sono negozi, ristoranti o pub: parecchie invece le costruzioni abbandonate, oggi dimore dei mici.

I turisti, a loro volta, sono attesi dai gatti perché sono generalmente portatori di cibo: tra gli elementi principali della dieta dei felini dell’isola figurano infatti gli onigiri, tipici spuntini giapponesi (si, proprio le polpette di riso che abbiamo visto da piccoli nei cartoni animati) che i turisti spesso portano con sé.

Aoshima, però, non è la sola isola dei gatti del Giappone: si contende questo titolo con l’isola di Tashirojima, situata nella parte orientale del Paese, dove come per Aoshima il numero di abitanti felini è nettamente superiore a quello di abitanti umani. In questo caso, i gatti furono introdotti sull’isola per proteggere la bachicoltura e ancora oggi sono ritenuti talmente importanti da avere un tempio e alcune statue a loro dedicate.

In Giappone, infatti, i gatti sono considerati animali portafortuna: non a caso è questo il Paese dove sono nati i Cat cafè, da poco arrivati anche in Italia.