Poseidon: il progetto per la tutela marina dell’ Adriatico

Poseidon, che prende il nome proprio dal Dio del mare e dei terremoti e maremoti nella mitologia greca, è un interessante e ambizioso progetto che si pone l’obiettivo di tutelare la biodiversità marina, trasformando l’area mineraria delle piattaforme offshore dell’Adriatico in un vero e proprio parco scientifico.

Non tutti sanno, infatti, che il Mar Adriatico, percepito nell’immaginario popolare come un “grande lago” o come un “mare morto”, in realtà ospita nei suoi fondali sabbiosi una varietà di specie molto ampia e diversificata. Una popolazione che trova il suo habitat ideale proprio nella parte sommersa delle piattaforme.

Ecco perché Eni, in collaborazione con il CNR, l’ISMAR (Istituto Scienze Marine) e la Fondazione CETACEA, si è posta una sfida ideando il primo progetto di parco marino in Europa a scopo scientifico e pubblico riutilizzando le strutture offshore dismesse: il primo, inoltre, per l’alto contenuto tecnologico, la dislocazione e la grande capillarità di ricezione e trasmissione dei dati ambientali marini.

Poseidon – Oasi di vita si articola in tre sottoprogetti tra di loro correlati:

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Infografica sul funzionamento del progetto Poseidon
  • EFOS, per attrezzare le piattaforme a diventare stazioni di trasmissione di segnali;
  • EBI,  per monitorare la flora marina in transito attraverso sistemi sonar;
  • CTC, per la raccolta e lo studio dei segnali inviati dagli animali portatori di ricetrasmittenti.

La prima fase di Poseidon, che consiste nell’avvistamento delle specie marine in transito nell’area, è già in essere, mentre è ancora in corso di discussione, ma ormai prossimo alla definizione, il progetto del parco marino.

Intanto nelle acque dell’Adriatico sta già iniziando la metamorfosi e le prime piattaforme si stanno trasformando in isolotti, distanti appena 16 Km dalla costa nel tratto di mare tra Rimini e Bellaria, proprio di fronte alle tradizionali spiagge delle vacanze di tanti turisti, non solo italiani. Vere e proprie oasi di ripopolamento della fauna marina e di protezione della biodiversità.

Sembra incredibile, ma questo fenomeno era già noto al mondo della scienza e ai ricercatori, soprattutto americani, che su questo hanno prodotto studi autorevoli.  Infatti Jeremy Claisse e il suo gruppo di ricerca dell’Università della California, Santa Barbara, e del team dell’Occidental College di Los Angeles sono arrivati persino a dichiarare che, per esempio, la popolazione marina, stanziatasi negli abissi delle piattaforme al largo della costa californiana, supera di gran lunga addirittura il numero delle specie animali che popolano le consuete zone costiere.

Sulla base, quindi, di quanto detto finora il nuovo parco marino potrebbe diventare la meta prediletta di appassionati subacquei, sensibili ai temi della protezione di flora e fauna marina e affascinati dalla possibilità di vivere un nuovo rapporto con il mare in un contesto inesplorato. E ancora le attività di ricerca del parco serviranno a prevenire l’estinzione di alcune specie protette.

 

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Il fine principale di Poseidon sarà proprio quello di tutelare la “nuova” casa che questi animali si sono scelti,  anche se insolita come quella delle piattaforme petrolifere.