Il clima ci cambia. Come la nostra salute risente dei cambiamenti climatici.

Negli USA l’amministrazione Obama ha da poco prodotto un report che prende in esame l’influenza dei cambiamenti climatici sulla salute dell’uomo e i fattori di maggior rischio.

Secondo i dati emersi da questo report ogni anno tra i 700 e i 1300 americani muoiono per motivi direttamente riconducibili ai cambiamenti climatici, per il 2030 le stime previste sono di 11000 vittime in più.

I ricercatori americani hanno evidenziato due motivi per cui i cambiamenti climatici sono così pericolosi per il nostro benessere:

  • il primo è che acuiscono i problemi di salute già collegati alle condizioni climatiche;
  • il secondo è che, mutando le condizioni ambientali, provocano nuovi tipi di malattie e portano rischi sconosciuti in aree finora sicure.

L’innalzamento delle temperature medie e di quelle estreme (con temperature massime sempre più calde e minime sempre più fredde) indebolisce la capacità del nostro corpo di mantenere la giusta regolazione termica, indebolendoci. Fenomeno questo che mette a serio rischio soprattutto le fasce più vulnerabili come bambini, anziani, donne incinte. Non è certo un caso che ai periodi di picco delle temperature corrisponda generalmente un sensibile aumento del numero di ricoveri in ospedale.

Il clima più caldo e una concentrazione elevata di CO2 causano inoltre il proliferare delle specie vegetali che producono pollini altamente allergizzanti, aggravando le condizioni e il numero di chi soffre di allergie. Allo stesso modo, pure la riproduzione di insetti quali zanzare, mosche e cimici, noti come vettori di malattie è fortemente incoraggiata da queste condizioni. La diffusione delle infezioni segue, e seguirà in futuro, modelli sempre più correlati ai fattori climatici.

La maggiore temperatura influisce anche sullo stato dell’inquinamento atmosferico poiché altera le correnti d’aria e la percentuale di polveri sottili presenti.

Così come per l’aria, anche la salubrità dell’acqua è compromessa dai cambiamenti climatici. Le risorse idriche sono messe a repentaglio da eventi estremi come uragani, allagamenti, siccità. Inoltre l’aumento delle temperature di fiumi e oceani provoca di frequente un eccessivo diffondersi di alghe nocive e cianobatteri, con danni cospicui per la fauna acquatica. Le conseguenze di questi problemi sulla sicurezza alimentare meriterebbero uno studio a parte.

Non stupisce che tra i fattori presi in esame dal report americano compaia anche la salute mentale. La necessità di adattarsi a cambiamenti così rapidi e importanti influisce fortemente sul nostro livello di stress, arrivando a provocare anche ansia, depressione e, nel caso di chi si ritrova a fronteggiare eventi estremi e disastrosi, disturbi postraumatici.

Studi come questo sono fondamentali per informarci su cosa ci aspetta e per prepararci ad affrontarlo, imparando a capire come cambiare per diventare più resilienti.