Siamo stati sul Floating Piers di Christo sul lago d’Iseo, eccolo

Siamo stati sul Floating Piers, il ponte sospeso sul Lago d’Iseo dell’artista Christo, noto per le sue installazioni di land art di cui abbiamo parlato anche altre volte qui su Econote. E oggi ve lo raccontiamo con tanto di foto, vogliamo descrivere il posto, l’opera, le numerose persone che lo hanno percorso, l’esperienza di vivere un’opera come quella del Floating Piers.

Partiamo a raccontare l’opera dell’americano Christo dall’inizio. L’idea nasce decenni fa, in un’altra nazione e destinata ad altri luoghi, poi le mancate concessioni e i ritardi da parte di Argentina e Giappone l’hanno portata fino a noi oggi.

Il Floating Piers si trova sulle sponde del lago di Iseo, fra Bergamo e Brescia e solo per breve tempo (fino al tre luglio, manca pochissimo) l’artista Americano Christo ha installato la sua opera di land art “The Floating Piers”.

Lo scopo è l’incontro con la natura, non a caso l’artista ha espressamente consigliato i fruitori di passeggiare scalzi, che calpestassero il tessuto cangiante sotto la pelle in modo da sentire il calore del sole e l’umido dei ristagni d’acqua. La passerella oscilla leggermente ma quel tanto da cullare le persone e ricordare loro che si trovano in un punto impossibile da visitare con la stessa intensità.

Il Floating Piers di Christo è una passerella galleggiante, un ponte, che da ai visitatori la possibilità di vivere il lago d’Iseo e la sua natura in un modo nuovo, raggiungere le isole al centro dello specchio d’acqua con le proprie gambe e i propri tempi, sdraiarsi al sole e scattare foto dalla superficie dello specchio d’acqua e non dai colli che lo cingono, sentirsi piccoli.

E’ possibile raggiungere il comune di Sulzano, da cui parte l’opera, con mezzi propri o con bus navetta ma la maggior parte dei visitatori sceglie il più ecologico ed economico, il treno, malgrado i ritardi dovuti all’eccessiva affluenza rispetto all’infrastruttura, una ferrovia panoramica che raggiunge la Val Camonica. Il percorso inizia alla stazione di Brescia e dopo un tratto iniziale tra campi di mais si raggiunge il tratto più panoramico che costeggia il lago d’Iseo.

Una volta raggiunto Sulzano, l’opera si raggiunge in pochi minuti, con il cielo terso si riesce a godere a pieno dell’esperienza, il tessuto cambia colore in base alla luce ed al tasso di umidità attraversando diverse tonalità dal giallo oro all’arancio sulle sponde bagnate, le pieghe dovute al calpestio fanno somigliare la passerella ad una lingua di sabbia affiorata dall’acqua. 

L’autore dell’opera si definisce poco virtuale: 

 “La passerella è nata per camminarci sopra non va fotografata” (cit)

La filosofia è dunque quella di vivere le installazioni di land art, ma è davvero difficile resistere alla tentazione di scattare o filmare tale meraviglia e condividerla sui social network, tanto da scatenare critiche e discussioni sulla bellezza dell’effimero, ma di effimero sul lago di Iseo non c’è nulla comunque si scelga di viverla si tratta di un’esperienza unica.

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