Escursioni notturne (accedere alla natura con quattro sensi)

Gli appassionati di questo tipo di escursioni sanno che fare trekking, una passeggiata, una ciaspolata al chiaro di luna (o senza nel caso lo scopo sia fare osservazioni astronomiche)  permette di avere un approccio del tutto nuovo ai luoghi, anche se conosciamo bene il percorso.

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Vetta del Monte Miletto      Foto Ma_Ni

La vista non serve ad altro che a scorgere rilievi od altri punti di riferimento e ad evitare di inciampare, gli altri sensi si adattano e riescono a dare un’idea del paesaggio anche piuttosto precisa, l’udito, complice anche lo scarso inquinamento acustico, si acuisce e passa in modalità “preda notturna” (reminiscenza di un passato in cui l’uomo doveva difendersi dai predatori) e quasi subito si odono i versi e i campanacci degli animali anche molto distanti, poi il sibilo del vento che porta moltissime informazioni, infatti dopo un po’ anche olfatto e gusto aiutano ad assaporare l’aria, al punto di avvertire i pini dal profumo della resina anche se non si riesce a vederli e riconoscere gli animali che si trovano al pascolano di giorno e di sera si radunano in zone più impervie o fanno rientro alle stalle, anche il tatto può essere di aiuto, ad esempio a riconoscere la forma di piccoli oggetti di riferimento sul percorso e le rocce dove di solito ci si aggrappa o arrampica di giorno.

Ovviamente bisogna conoscere davvero bene il percorso oppure affidarsi ad una guida esperta che conosca il territorio e sia in grado di condurre gli escursionisti fino all’obiettivo prefissato. per quanto riguarda l’abbigliamento non ci sono molte differenze con le escursioni o le ciaspolate diurne, con l’unica eccezione di portare con se anche in sestate un capo caldo come una felpa uo una giacca a vento per coprirsi durante le soste per il ristoro o nel caso in cui l’escursione preveda l’attesa dell’alba o l’appostamento per avvistare animali selvatici

Le immagini si riferiscono all’ascesa alla vetta del Monte Miletto, tra Campania e Molise del 23 luglio scorso a cui noi di econote abbiamo partecipato.

Segnavia CAI 13D 2050 mt. s.l.m. in vetta, dislivello 1038 mt. partenza dal Lago Matese Caserta arrivo in vetta presso S. Massimo (CB) tempo di percorrenza 4 ore in salita, 3 in discesa