Viaggiare in città inquinando meno? Con il car sharing si può

Lo sviluppo della mobilità sostenibile è uno dei grandi problemi del nostro tempo, una questione che riguarda in particolare quei Paesi, come l’Italia, in cui esistono importanti carenze strutturali nel settore dei trasporti pubblici.

Questo problema è maggiormente evidente nelle grandi città italiane, laddove le limitazioni al traffico tramite ZTL o circolazione a targhe alterne stanno creando notevoli disagi ai cittadini, soprattutto a causa dell’inefficienza dei mezzi pubblici.

Negli ultimi anni è tuttavia iniziata un’opera di rinnovamento ad ampio raggio in favore di una mobilità più sostenibile, in particolare grazie al debutto del car sharing, un fenomeno ormai planetario che sta realmente rivoluzionando il modo di viaggiare in auto, soprattutto nelle grandi città.

Il car sharing non è altro che un sistema di auto condivise, reperibili in determinate aree urbane, che i cittadini possono sfruttare per i piccoli spostamenti quotidiani grazie ad un innovativo sistema di prenotazione rapida online.

Grazie alla crescente diffusione di questi servizi si potrà presto ridurre il numero di veicoli circolanti nei grandi centri urbani, riducendo al tempo stesso l’affollamento sui mezzi pubblici. Inoltre, gli automobilisti che sceglieranno di passare al car sharing potranno fare a meno del veicolo personale, ricavando un bel guadagno dalla vendita della propria vettura ad una delle nuove startup specializzate nell’acquisto di auto usate.

Ed a proposito di startup, è impossibile non menzionare BlaBlaCar, Enijoy e Car2Go, attori principali nel settore delle auto condivise in Italia e in Europa.

Grazie alla stretta collaborazione con le autorità locali, queste società hanno infatti reso le aree urbane un po’ più vivibili e soprattutto sostenibili, sia dal punto di vista della mobilità che dell’inquinamento atmosferico.

Le auto condivise consentono infatti di viaggiare senza limiti all’interno delle aree cittadine, inquinando poco o nulla.

Difatti, tutte le società di car sharing hanno già iniziato a rendere disponibili in molte città italiane le auto elettriche, che in quanto tali non emettono alcuna sostanza nociva per l’uomo o per l’ambiente.

L’unico limite di questa tecnologia resta sempre l’autonomia ridotta, una pecca che tuttavia non limita la convenienza del car sharing, dato che le auto condivise vengono normalmente utilizzate solo per i piccoli spostamenti in città.

Inoltre, le stesse società fornitrici hanno inserito apposite limitazioni sulle distanze percorribili (in genere dai 50 ai 200 km al giorno), sia per mantenere sempre un numero adeguato di auto condivise disponibili, sia per limitarne l’impiego soltanto ai tragitti urbani. Dopo tutto, anche l’autonomia delle auto elettriche raramente supera i 50 Km, quindi difficilmente potrebbero essere utilizzate per altri scopi in mancanza di una distribuzione capillare delle stazioni di ricarica.

Ma in fin dei conti va bene così, poiché lo scopo principale dei servizi di car sharing è proprio quello di consentire ai cittadini di muoversi in città con l’auto senza possederne una, sostituendo i mezzi pubblici in modo sempre più efficace e conveniente grazie anche alla costante riduzione delle tariffe di noleggio.