Il melograno il frutto che viene dal passato e fa bene da sempre

 La pianta di melograno viene considerata, assieme al melo cotogno e alla vite, uno dei più antichi alberi da frutta coltivati. Il frutto, detto balausta, è comunemente noto con il nome di “melagrana”.

La melagrana è sicuramente tra i superfrutti dell’autunno quello più antico se ne trovano tracce fin dall’antichità è anche tra i più amati per la sua simbologia beneaugurante e per le sue proprietà che non finiscono mai di stupire.

La melagrana è il frutto del melograno. Di forma sferica, con la buccia di colore rosso brillante, ne si consumano solo i semi, chicchi interni (arilli), dal sapore acidulo e ricco di tannino. La melagrana è un frutto con poche calorie e grandi valori nutrizionali, presente sulle tavole delle feste, come simbolo di abbondanza, fertilità e prosperità. Si considera il re dei frutti per il suo particolare picciuolo a forma di corona. Il suo frutto, ma anche i suoi semi e il suo fiore, sono quasi sempre associati nelle civiltà antiche alla fertilità e alla fecondità.

melograno-da-fiore_ng1La Punica è un genere di pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae secondo la classificazione AGP).
Punica granatum è il comune melograno, pianta a portamento cespuglioso, alta fino a 2-4 m, foglie caduche lanceolate non molto grandi di colore verde lucente, fiori solitari grandi o riuniti in mazzetti all’estremità dei rami, di colore rosso vivace.

I Fenici diffusero la pianta di melograno durante i loro viaggi in tutto il bacino del Mediterraneo.

Era apprezzata anche dagli Egizi per i quali la melagrana era considerato un  frutto medicinale per le sue proprietà terapeutiche.

Nell’antico Egitto questo frutto simboleggiava ricchezza e abbondanza ma soprattutto fertilità e discendenza numerosa. Come tutti i frutti da seme, anche la Melagrana rappresenta infatti la fecondità, l’abbondanza e della prolificazione. Il succo di colore rosso evoca il sangue e costituisce il simbolo della vitalità dell’energia. Nell’antico Egitto il succo della Melagrana insieme alla birra, dava origine a una bevanda magica che aveva il potere di salvare l’umanità dalla distruzione. I suoi valori di fecondità e di fertilità si ritrovano anche nel mondo islamico.

I Romani chiamavano la melagrana “malum punicum” che significa “melo  cartaginese” perché pensavano che la pianta di melograno  provenisse da Cartagine quindi all’Africa settentrionale.

Invece il nome melagrana deriva dal latino malum cioè mela e da granatum che significa con semi.

La pianta di melograno viene citata più volte nella Bibbia.

La cita nel libro dell’Esodo quando scrive che immagini raffiguranti questo frutto  dovevano essere applicate sugli abiti rituali dei sacerdoti.

Descrive le melagrane che  adornavano i capitelli delle colonne che si trovavano  nel tempio del re Salomone in Gerusalemme.

Inoltre la melagrana è uno dei 7 frutti elencati nella Bibbia come speciali prodotti della “Terra Promessa” infatti dice:

“….il Signore ti porterà in un’ottima terra…terra da grano, da orzo e da viti dove prosperano i fichi, i melograni e gli ulivi”

Nella simbologia ebraica questo frutto è simbolo di onestà e di correttezza perché secondo la tradizione ebraica la melagrana contiene al suo interno 613 semi che rappresentano le 613 prescrizioni scritte nella Torah osservando le quali si ha la certezza di tenere un comportamento saggio ed equo.

Nel cristianesimo  la melagrana, a causa del colore rosso vermiglio dei suoi semi e soprattutto del suo succo, è simbolo del sangue versato da Cristo e dai Martiri quindi del martirio.

Proprietà

Il frutto del melograno è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, ramefosforo, ferro, magnesio, sodio, selenio e calcio.

Queste invece le vitamine: vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamina E, K e J.

È caratterizzato dalla presenza di sostanze benevole per l’organismo come per esempio i flavonoidi, gli antiossidanti, vari tipi di acidi, tra cui l’acido ellagico e l’acido gallico, la quercetina e altri principi attivi molto benefici che gli hanno fatto meritare il nome di “frutto della medicina” e da ultimericerche sono stato evidenziate anche proprietà antitumorali.

Curiosità

Ancora oggi in certe zone della Grecia è tradizione rompere una melagrana ai matrimoni e  regalare a Capodanno i frutti di questa pianta per augurare prosperità e fortuna.

In Grecia e in Dalmazia viene piantato un melograno nel giardino della casa dove gli sposi andranno ad abitare  come simbolo di matrimonio duraturo, fecondo e felice.

Anche presso gli antichi romani la pianta di melograno veniva tenuta in grande considerazione.

Le spose nell’antica Roma mettevano una coroncina di fiori di melograno fra i capelli come simbolo di fertilità e di felice matrimonio.

Anche nel mondo orientale il frutto della pianta di melograno rappresentava abbondanza, fertilità e fecondità.

In Cina era considerato il simbolo della posterità e in Turchia durante la celebrazione del matrimonio una melagrana è lanciata a terra dalla sposa che avrà tanti figli quanti sono i chicchi che fuoriescono dal frutto.

In India le donne che desiderano un bambino bevono il succo della melagrana che per tradizione assicura la fecondità.

Anche presso gli Arabi la pianta di melograno era tenuta in grande considerazione.

Leggendo su questo meraviglioso frutto e sulla sua simbologia mi sono imbattuta in questa interessante riflessione che fa notare l’apparente contraddizione di questo frutto: simbolo sia della vita che di accompagnamento nell’aldilà come cibo per i defunti

Qui abbiamo un aspetto di dualità vale a dire la fertilità collegata con la nascita e il cibo per i morti che invece richiama l’aridità e la penuria data dalla morte stessa.

Gli antichi in questa dualità  volevano indicare che i due aspetti, la nascita e la morte, l’abbondanza e la penuria sono strettamente collegati e non vi può essere l’uno senza l’altro.

I popoli antichi ammantavano di simboli ciò che per loro era più caro come la pianta di melograno e il suo frutto sostentamento prezioso in epoche difficili e povere.

Davvero ricco di sorprese questo frutto, viene usato anche come tintura naturale per stoffe. Le pigmentazioni estratte dalla scorza della melagrana e dalla corteccia delle parti legnose della pianta, grazie alla presenza di tannini e di flavonoidi una volta fissate sui tessuti di fibra naturale animale (lana e seta) e vegetale (lino, cotone, canapa), sono particolarmente resistenti alla luce e ai lavaggi.

Lo sciroppo di melagrana si chiama “granatina” ed è la base di parecchi cocktails. In alcuni paesi il succo si usa anche per la preparazione della carne. Altri utilizzi La melagrana è oggi un importante elemento decorativo presente sulla tavola nei giorni di festa, o per addobbi particolari. L’olio di semi di Melograno si ottiene per spremitura a freddo dai piccoli semi bianchi (rimasti dopo l’estrazione del succo e la separazione dalla polpa). Rappresenta circa il 12-20% del peso totale dei semi ed è una ricca fonte di acidi grassi e sono presenti numerosi composti polifenolici con attività antiossidante per questo è molto usato in estetica per la preparazione di creme.

Consigli

Come pulire Tagliare la parte superiore della melagrana, anche chiamata “la corona”. Con un coltello ben affilato iniziare ad incidere la pelle in modo da ottenere 8 spicchi, ma senza andare troppo in profondità, facendo in modo quindi che non si dividano tra loro. Immergere completamente la melagrana in una tazza piena di acqua fredda per alcuni minuti. Separare gli spicchi direttamente nella tazza, si noterà che le bucce e le pellicine restano a galla, mentre i chicchi vanno a finire direttamente sul fondo. Quando si sono separati tutti i chicchi dalle bucce, non resta che scolare l’acqua con l’aiuto di un colino, dare una bella sciacquata sotto acqua corrente e utilizzarli.