Pompei, alla scoperta dell’antica città domenica 11 dicembre

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Pompei non ha bisogno di presentazioni ma ha bisogno di essere conosciuta. E’ l’antica città ora Patrimonio dell’Umanità UNESCO che venne sommersa dall’eruzione del Vesuvio del 79 a.C. Andremo a scoprire i segreti di Pompei celati sotto cenere e lapilli domenica 11 dicembre per un nuovo itinerario ecosostenibile, un nuovo appuntamento con il turismo consapevole di Econote.it.

Qui c’è l’evento Facebook Pompei con Econote.it.

Ad accompagnarci sarà una guida della Regione Campania che abbiamo già conosciuto per esperienza e professionalità durante altri itinerari. Come sempre i nostri appuntamenti sono a prenotazione obbligatoria, per informazioni e prenotazioni scrivere a [email protected] o chiamare al numero 3936098130 (anche whatsapp) le prenotazioni si chiudono il giorno prima alle 12.00. Bambini fino ai 14 anni gratuito.

Massimo 30 posti a disposizione a partire da…ora!

Qui il gruppo Gli eventi di Econote / Alla scoperta del nostro territorio. 

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La storia di Pompei (Da Treccani)

Pompei era una città di medie dimensioni poco a sud di Napoli, sovrastata dal cono del vulcano Vesuvio. Il 24 agosto del 79 d.C. il Vesuvio eruttò ed Ercolano e Pompei furono travolte dalla lava, dal fumo e dalle ceneri che uccisero tutti gli abitanti. Nel corso del 18° secolo gli scavi hanno riportato alla luce i resti delle due città, siti archeologici tra i più importanti al mondo. […]

Nel pomeriggio del 24 agosto del 79 d.C., all’improvviso, si avvertì una violenta oscillazione del suolo, mentre dalla cima del Vesuvio si innalzò una fitta colonna di fumo, lava e detriti, che assunse nel cielo la strana forma di un pino. Alcuni giorni prima dell’eruzione vera e propria vi erano stati segnali che qualcosa di strano stava avvenendo nelle viscere della Terra: per esempio, tutti i pozzi d’acqua della città di Pompei improvvisamente si seccarono. Tuttavia, non si avevano le conoscenze scientifiche per comprendere la gravità di quel segnale che aveva inviato la natura.

 

Quel fumo che si vide da molto lontano era in realtà una micidiale miscela di anidride carbonica, zolfo, ceneri, lava che – spinti in alto dalla spaventosa energia sprigionata dal vulcano – dapprima si innalzarono nel cielo, quindi ricaddero velocemente sulla Terra.

I corpi degli abitanti vennero sepolti nelle pose e negli atteggiamenti che avevano nel momento in cui vennero raggiunti dalle ceneri. Col passare dei secoli, poi, i resti umani sparirono, lasciando nelle ceneri ormai pietrificate l’immagine in negativo dei corpi. Facendo colare del gesso nelle cavità si sono potuti così recuperare dei calchi umani che hanno quasi l’aspetto di statue, fissate nei movimenti che le vittime dell’eruzione stavano compiendo.

La riscoperta di Pompei avvenne nel 1599, ma si dovette aspettare la metà del 18° secolo perché iniziassero serie indagini archeologiche sia a Ercolano (1738) sia a Pompei (1748). Da allora gli scavi si sono succeduti senza sosta facendo di questi centri due dei siti archeologici più importanti al mondo. La tragica e improvvisa fine di queste due città ha fatto sì che un numero eccezionalmente alto di edifici si sia conservato in uno stato che non ha eguali. Inoltre l’eruzione vulcanica ha impedito che il loro tessuto urbanistico venisse modificato e stravolto nei secoli successivi.

Courtesy-of-pompei.net_