L’ecologista della domenica

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I risultati raggiunti di Puliamo il Mondo, l’iniziativa organizzata  da Legambiente, sembrano essere davvero incoraggianti. 1700 i comuni coinvolti e circa 700 mila i volontari che nel week end sono scesi in strada per rendere l’Italia un posto più pulito e vivibile. Sfilate di spazzini improvvisati, ma motivati dalla loro coscienza ecologica, hanno percorso piazze, costeggiato argini ed esplorato aree verdi raccogliendo tonnellate di rifiuti.

Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha dichiarato: “Puliamo il Mondo è una dimostrazione tangibile che l’unione fa la forza. Non è un caso che numerosi appuntamenti si siano svolti all’insegna dell’integrazione e della pacifica convivenza tra le comunità presenti nel nostro Paese. Un messaggio che abbiamo voluto portare anche in Abruzzo, in segno di solidarietà alle persone colpite dal sisma e per sottolineare che la ricostruzione deve ispirarsi a criteri di sostenibilità”.

L’ottimismo dell’iniziativa potrebbe essere però in parte oscurato da una notizia di qualche giorno fa. Un sondaggio effettuato dall’istituto di ricerca indipendente SWG, condotto su un campione rappresentativo della popolazione italiana e commissionato dalla Europ Assistance, ha fotografato i comportamento degli italiani in relazione all’uso dell’automobile.

Le conclusioni del sondaggio? Nonostante l’82% dichiari che l’automobile sia una delle principali cause di inquinamento, un altro 70% ritiene l’auto indispensabile e necessaria. Italiani dipendenti dall’uso della propria macchina.

Sorgerebbero alcune  riflessioni. Nei momenti organizzati di solidarietà ed unione sociale si manifesterebbe una maggiore attenzione all’ambiente, mentre nel quotidiano prevarrebbe l’egoismo delle proprie necessità? Eventi estemporanei (Puliamo il Mondo, domeniche ecologiche) servono davvero a promuovere una “cultura ecologica”, o sono solo una distrazione per il week end? E ancora, in che modo le politiche locali sulla mobilità possono contribuire a scoraggiare questo eccessivo ricorso all’auto, anche per percorrere brevi tratti?