Gli ETNIA cantano La Terra dei Fuochi

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Le province comprese tra Napoli e Caserta sono da molti anni teatro di uno scempio ambientale di dimensioni preoccupanti: i roghi di rifiuti speciali. Scarti di lavorazioni agricole e industriali, ma anche carcasse di veicoli obsoleti o dismessi, senza considerare materiali tossici e nocivi, vengono abbandonati in zone isolate -spesso in strade confinanti con campi coltivati – e dati alle fiamme. Il fumo denso di tanti piccoli roghi riempie l’aria e le ceneri penetrano nel terreno inquinando le falde acquifere. Una situazione dannosa per l’ambiente e per tutti coloro che abitano in quelle zone, si parla di un concreto rischio diossina. I roghi sono un fenomeno sistematico che alimenta una redditizia attività economica della malavita organizzata: lo smaltimento rifiuti. Questi materiali vengono molto spesso accantonati e bruciati alla luce del giorno, sotto gli occhi di tutti e nell’indifferenza generale. La terra che brucia è una porzione di territorio sottratta allo Stato e alla società civile, ma è dall’iniziativa di alcuni cittadini che può nascere una risposta reale a questa situazione. Circa due anni fa Angelo Ferrillo realizza uno spazio di denuncia e di informazione sui roghi che inquinano queste zone. Il sito internet laterradeifuochi.it nasce per dare voce a chi ha intenzione di bucare il muro di omertà che protegge queste attività criminali. Le video denunce pervenute sono ormai centinaia, i filmati raccontano in maniera spontanea di una realtà locale davvero inquietante: le colonne di fumo che svettano dai tetti delle case vengono commentate come “aerosol di diossina”; in alcuni casi i materiali dati alle fiamme sono definiti “sospetti”; mentre in altri vengono ripresi ceneri i resti carbonizzati del pericolosissimo Eternit.

Queste testimonianze servono soprattutto a diffondere presso l’opinione pubblica la consapevolezza che anche questa è “emergenza rifiuti”. In questo caso qualsiasi mezzo può essere utile, la tecnologia offre la possibilità di condividere questi contributi: da youtube ai più popolari social network. Ma l’iniziativa de La Terra dei Fuochi si coniuga anche col mondo della musica:  da alcuni giorni infatti è possibile scaricare gratuitamente, o contribuire con una donazione libera, La Terra dei Fuochi. Autori del brano sono Gennaro Persico e Fabrizio Calì, che insieme costituiscono gli ETNIA. La canzone della band napoletana trasforma in note tutta l’angoscia e la rabbia di chi vive in queste province, ma il testo parla soprattutto di voglia di non arrendersi. Una interpretazione raffinata per un messaggio concreto: combattere lo stato delle cose con l’informazione e la partecipazione di tutti; non lasciare queste terre agli interessi di pochi, ma riconquistarli con l’impegno civile e contribuire così al bene comune.

Gennaro Persico ha offerto la sua disponibilità per una breve intervista ed ecco le sue risposte.

Come nasce la collaborazione con La terra dei fuochi?
Un nostro amico ci ha presentato Angelo Ferrillo, ideatore del sito, grazie al quale abbiamo potuto approfondire il tema della terra dei fuochi… col tempo noi stessi siamo diventati degli utenti attivi del sito, invitando anche Angelo ad un nostro concerto al Bolivar di Napoli.

Da quanto ho capito il pezzo non ha un rendiconto economico, allora quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a collaborare?
Gli ETNIA sono, prima che artisti, cittadini che vivono nella terra dei fuochi… questa canzone nasce dalla volontà di “usare” la musica per aiutare a veicolare il più possibile un messaggio che in troppi sembrano non voler vedere.

Quali dovrebbero essere a vostro avviso le strategie per uscire da questa situazione?
Innanzitutto prendere coscienza della vera drammaticità del fenomeno… non si tratta solo di malcostume.

I vostri testi aiutano a pensare e dopo Tracce di noi (il primo album della band) gli ETNIA confermano il loro impegno verso i temi sociali, pensate che la musica, o l’arte in generale, possa aiutare a cambiare la società? In che modo?
Qualcuno disse che la musica non può cambiare il mondo ma può cambiare le persone: io e Fabrizio siamo profondamente convinti della veridicità di questa affermazione. L’arte può essere un veicolo importante per smuovere le coscienze. L’importante però è capire che non esistono “eroi che ci salveranno”: il nostro destino è in mano ad ognuno di noi e solo se ci diamo da fare concretamente potremmo cambiare lo stato di cose. Questo è lo spirito de La Terra Dei Fuochi e noi lo sposiamo in pieno.

Le affermazioni di Gennaro Persico sembrano aprire la strade ad un nuovo mondo possibile, per raggiungere il quale c’è bisogno soprattutto di impegno da parte di tutti. La musica può trasmettere un coinvolgimento emotivo che non ha paragoni con altri tipi di messaggi. Certo, non sappiamo se e quanto questa canzone possa cambiare, seppur in minima parte la consapevolezza delle persone sull’argomento, ma ci piace tanto crederlo.

Qui è possibile scaricare la canzone, mentre questo è il filmato caricato su youtube.