Il digitale terrestre e le vecchie TV

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Da feticcio tecnologico a elemento di arredo, il passaggio al digitale ha confermato (se mai ce ne fosse stato bisogno) la centralità del televisore nella vista domestica delle famiglie italiane. Ma lo swicth off (il progressivo oscuramento della TV analogica) per molti ha rappresentato una buona occasione per disfarsi del vecchio televisore col tubo catodico e passare a tecnologie più moderne: TV al plasma o LCD con decoder già incorporato. Da segnalare comunque che in molti casi gli apparecchi dismessi sono ancora funzionanti, magari qualche vecchio modello non ha la presa Scart, ma chi è disposto a restare indietro nella corsa al progresso tecnologico?

Questo processo comporta delle ricadute ambientali sulle quali vale pena riflettere. ReMedia, uno dei principali consorzi nazionali per la gestione ecosostenibile dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), ha calcolato che da gennaio a fine ottobre 2009 sono stati prodotti nel complesso 1.742.974 di TV rifiuto, con una percentuale significativa in Lombardia dove sono state “rottamate” 385.197 vecchie TV. A questi dati va aggiunto il passaggio al digitale del Piemonte occidentale, del Trentino e Alto Adige, del Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) e della Campania. In queste regioni infatti si è registrato un notevole aumento delle TV raccolte presso le isole ecologiche. In Campania, dove lo switch off si completerà il 16 dicembre, le TV “rottamate” sono quadruplicate: +410%, per un totale di 57.122 TV e un peso di 1142 tonnellate. Seguono il Piemonte (+206%, 223.166 TV e 4463 t.), il Lazio (+125%, 171.152 TV e 3423 t.) e il Trentino-Alto Adige (+ 66%, 76.289 TV e 1526 tonnellate).

Come smaltire i “rifiuti tecnologici”? RaeMedia afferma che, se correttamente trattati, è possibile recuperare dai televisori fino al 96% di materiali che possono essere poi riutilizzati. Basti pensare che il 48% della TV a tubo catodico è composto da vetro. Poi c’è uno 0,4 di alluminio, un 3% di rame, un 12% di ferro e un 16% di plastica. Se così si è deciso di sbarazzarsi della vecchia TV cerchiamo di farlo in maniera responsabile, in modo da diminuire il più possibile l’impatto ambientale. E’ possibile portarla alle isole ecologiche dei centri di raccolta RaeMedia, qui la lista che indica il posto più vicino cui rivolgersi. Questo può essere un modo per conciliare il “nuovo che avanza” col rispetto dell’ambiente.