Osservo un cane in una stanza esposto ad emissione di gas.
Comincia a leccarsi le labbra ( la saliva che aumenta è un sintomo di avvelenamento).
Non si regge in piedi. Cade a terra gemendo.
Per qualcuno è normale.
Quelli come me, invece, sono incavolati!
La sperimentazione animale è questione complessa.
Per la cosmesi, distinguiamo i test sui singoli ingredienti da quelli su prodotto finito; a differenza dei primi, questi ultimi sono oggi vietati in Europa.Per ogni nuova sostanza una direttiva CEE impone esami di tossicità e cancerogenicità, allo scopo di garantire efficacia e sicurezza.
Gli animali ingeriscono di tutto, vengono scorticati, ustionati, torturati con emissione di elettrodi nel cervello, modificati geneticamente. Uno studio del 2008 ha rilevato, su primati usati nei laboratori, gli stessi disturbi mentali degli esseri umani soggetti a torture.
E c’è chi è pronto a giurare che i risultati dei test sono fuorvianti, giustamente non applicabili all’uomo.
Come orientarsi in questa giungla di assurdità? Il consumatore consapevole non smette di cercare la verità e, con essa, il miglior compromesso possibile.
Presto, su Econote.it, le dritte cruelty free.
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