Solo qualche giorno fa Berlusconi dichiarava pubblicamente che l’impegno politico dei prossimi anni sarebbe stato quello di sconfiggere il cancro. Il premier però non ha aggiunto nessun dettaglio al riguardo, né sui metodi né tanto meno sui provvedimenti da prendere.
Ma come fa il premier ad affermare questo? Negli ultimi anni l’esecutivo ha tagliato fondi alla ricerca, il ministro della semplificazione non ha snellito le pratiche burocratiche per i malati di cancro (sia per quanto riguarda l’accesso alle terapie che per la concessione di agevolazioni), si caldeggia un ritorno al nucleare quando esperti e studiosi hanno confermato il rischio per la salute ambientale (e quindi per quella dell’uomo). Forse ci si affida al potere taumaturgico dell’amore che, sconfigge non solo sull’invidia e sull’odio, ma anche il funzionamento chimico degli elementi.
Ma la l’attenzione del premier per l’ecosistema e le creature che vi abitano è inesauribile: Berlusconi promette 100 milioni di alberi. Dopo il milione di posti di lavoro, l’abbattimento dell’ICI, la sconfitta del cancro (facendo affidamento al mistero della fede), rinverdire il patrio suolo è la nuova mission aziendale del governo. Ma anche in questo caso qualcosa non quadra. Il professor Francesco Ferrini, docente di Arboricoltura ornamentale, parchi e giardini all’Università di Firenze, ha inviato una lettera al Corriere della Sera, che non è più disponibile on line. Alessandro Robecchi, giornalista del Il Manifesto, l’ha però pubblicata sul suo blog, Coup de Théâtre, nel quale si può leggere: piantare un albero in aree urbane costa mediamente 250-1000 euro, tenendo anche conto del fatto che per almeno tre anni è necessaria la manutenzione. Dunque i 100 milioni di alberi verrebbero a costare tra 25 e 100 miliardi di euro. Si risparmierebbe usando piante forestali, cioè quelle destinate ai rimboschimenti anzichè quelle tipiche del verde urbano. In questo caso l’investimento non sarebbe inferiore ai 4-5 miliardi di euro e, comunque, queste non avrebbero la stessa efficacia, nel migliorare l’ambiente, delle piantagioni nelle aree urbane, come evidenziato da ricerche a livello internazionale.
Ferrini continua: Dove si pensa di reperire siffatto numero di piante? Pur essendo la superficie destinata a vivaio ornamentale nel nostro Paese la più estesa d’Europa, non credo si superino i 10-15 milioni di piante totali.
Facendo un attimo i conti con lo spazio disponibile, Robecchi dice: escludendo i boschi che ci sono già, le cime delle montagne e le spiagge dove non crescerebbero, avremmo un albero ogni metro e mezzo di terreno, comprese le autostrade, le piste degli aeroporti, i parcheggi dei supermercati, gli stadi, le ferrovie e gli ospedali.
In casi come questi la tematica ambientale, purtroppo, viene ripresa solo per fare leva sul popolo degli elettori.
1 Comment