Il manifesto dello spazzino

Non si tratta del grido che incita gli spazzini alla lotta di classe, ma del titolo del libro scritto dai  coniugi Lawson. Anneli e Kristan sono entrambi scrittori, vivono in bella casa a Berkeley, nella baia di San Francisco, in California e hanno entrambi un lavoro ben pagato. Lui veste con giacche di Armani mentre lei sfoggia un elegante anello Tiffany. In “The scavenger manifesto (Il manifesto dello spazzino) Annelli e Kristian ci spiegano che per vivere una vita felice ed agiata basta davvero poco.

Il 95 per cento dei loro averi è stato acquistato a svendite di gradi magazzini, barattato, comprato on-line o grazie all’accumulo di buoni sconto. Ma non basta, moglie e marito col calar della sera battono i marciapiedi armati di metal detector alla ricerca di monetine perse dai passanti, in più, frugano nei cassonetti alla ricerca di qualcosa da riutilizzare. Il motto della casa è: «La spazzatura di qualcuno per un’altra persona può diventare un tesoro».  Dal loro seguitissimo blog è possibile leggere la cronaca delle loro giornate ed apprendere i principi morali del “scavenger”, come ad esempio: “non diventare un parassita”, “abbi cura della tua salute”, “non rubare” (a proposito dell’anello, Annelli l’ha trovato per strada, ma prima di appropriarsene, ha messo annunci online cercando di rintracciare il proprietario), “non mangiare cose andate a male solo per dimostrare di aderire alla causa”.

Un ottimo esempio (forse eccessivo) di riciclo e di riuso, oggetti salvati dal macero e al loro destino di diventare spazzatura. Ma non tutti sono disposti a scavare nel cassonetto e così, nello stilare un decalogo per tutti quelli che vogliano ispirarsi alla loro esperienza, i Lawson forniscono consigli utili anche a chi rifiuta l’idea di scavare nella pattumiera del vicino.

Da mettere in rilievo è anche il loro approccio al consumo: “Evitare di comprare le cose, o almeno cercare di pagare il meno possibile per ottenerle, usando solo mezzi legali”. A questo si aggiunge anche l’aspetto emozionale: una fuga dal mondo sicuro del consumismo, dove tutto ciò di cui abbiamo bisogno (o che pensiamo di aver bisogno) è a portata di scaffale. Col riciclo ci si confronta con l’ignoto e l’inaspettato, divertendosi e ridefinendo le proprie aspettative.

Il testo offre una riflessione anche sul ciclo di vita di un prodotto: a tutti spesso capita di disfarsi di un bene che consideriamo vecchio, rotto o semplicemente inutilizzabile. Di qualsiasi cosa si tratti, persone come i Lawson ne sapranno cogliere il suo valore e la sua utilità.