Critical Mass: dall’evento al movimento

A rafforzare l’idea c’è la quantità: la massa critica si ottiene dal rapporto tra il numero di persone che si mobilitano e le dimensioni della popolazione. I termini quantitativi diventano fondamentali per poter determinare il consenso e la partecipazione popolare: la contestazione viene manifestata soprattutto con la presenza all’evento.

Ma cercando di fare un passo in avanti, potremmo pensare alla Critical Mass non solo come appuntamenti cui accorrono nello stesso luogo un elevato numero di persone.. I partecipanti di questi incontri potrebbero essere considerati come componenti, più o meno consapevoli, di un movimento: gruppi organizzati il cui fine è il mutamento sociale. La bicicletta viene assunta come il principale strumento della rivoluzione: è proprio dalle idee condivise sugli usi e sulle funzioni della bicicletta che si costruisce il legame sociale, che può spingere poi all’azione. L’impegno ambientalista è nettissimo: si cerca di sensibilizzare i cittadini al ricorso delle due ruote per gli spostamenti urbani. I benefici alla salute dell’aria sarebbero ben presto evidenti, col risultato di vivere in una città non più afflitta dallo smog. Le strade sarebbero liberate da gran parte delle auto, non si sentirebbero più rumori assordanti di clacson o di motori. Il ricorso alle biciclette abbatterebbe i livelli di inquinamento nelle nostre città, migliorando così le condizioni di vita.

L’organizzazione di questi eventi afferisce spesso a centri sociali o ad associazioni culturali, che cercano di allargare la rete cittadina per metterla in contatto con gruppi nazionali o sovranazionali. Stanno prendendo piede diverse pubblicazioni, tramite canali ufficiali e non, per spiegare gli aspetti tecnici e logistici a chi voglia intraprendere la strada di questo movimento. Segnaliamo il libro a cura di Chris Carlsson, Critical mass: l’uso sovversivo della bicicletta; a questa pagina invece potrete trovare i passi da seguire per mettere in piedi un evento Critical Mass ed attivarsi per il movimento.

In molte città italiane, come ad esempio a Torino o a Napoli, sono fissati i giorni mensili o settimanali nei quali riunirsi e scendere in strada con le bici. Ci sono inoltre occasioni che coincidono con giornate di festa e commemorazioni civili: per molti il prossimo appuntamento è il Primo Maggio, la festa dei lavoratori si coniuga con un momento di riflessione su cosa possiamo concretamente fare per migliorare le condizioni ambientali delle città nelle quali viviamo.