Quando i rifiuti portano la firma del Maestro

Rifiuti e materiali di scarto occupano da ieri i cortili sui quali si affacciano gli uffici del Senato e il Palazzo della Sapienza, ma non è una protesta di cittadini stanchi della gestione dei rifiuti, si tratta bensì di arte. Ma forse sarebbe meglio usare la “a” maiuscola visto che stiamo parlando di Michelangelo Pistoletto. “I Temp(l)i Cambiano”,è l’ultima grande opera del Maestro dell’ Arte Povera. Ad inaugurarla erano presenti la commissione Territorio Ambiente e Beni Ambientali del Senato in collaborazione con il Consorzio Ecodom. Di fronte ad una venere che contempla un mucchio di straccio o al cospetto di un tempio greco costruito con gli materiali industriali di recupero, il visitatore dovrebbe sentirsi sensibilizzato alla necessità di sostenere la raccolta differenziata, ad incrementare il trattamento corretto dei rifiuti elettrici ed elettonici, oltre che favorire il riciclo delle materie prime.

Piero Moscatelli, presidente di Ecodom, così commenta l’opera del Maestro: si fa eccellente e provocatorio megafono del tema del progresso all’arte del riciclo. La consapevolezza d’essere facitori del mondo che abitiamo e’ un patrimonio da cui non sempre abbiamo saputo trarre i frutti migliori. Ecco perche’ invocare la responsabilita’, come motore per una trasformazione sociale per uno sviluppo economico sostenibile, e’ quanto mai opportuno.

Ma dall’arte si passa al note politiche di Schifani, il quale dichiara: la forma federalista che ci apprestiamo a conferire nel disegno della nuova Italia impone un uso doveroso della responsabilita’ come categoria primaria della gestione delle cose. E l’ambiente, cioe’ la casa dell’umanita’, e’ forse il primo ambito a cui riservare scelte intelligenti e costruttive.

Le istituzioni scelgono l’arte come mezzo per diffondere le buone pratiche, col rischio (molto reale) di distorcere il messaggio. Un’arte attenta ai temi sociali se non fosse che la forma elitaria, nella rappresentazione dell’arte moderna, potrebbe avere un effetto respingente verso i temi che vuole trattare. Per quelli che fossero interessati, la mostra di Pistoletto è allestita fino al 28 maggio. In alternativa ci chiediamo se anche una visita alle discariche dell’interland napoletano possano andare bene, non hanno la firma di maestri illustri e quotati, ma non si sa mai.