Intercettazioni e lotta alle ecomafie

Il ddl sulle intercettazioni approderà in Senato lunedì 31 maggio. Un provvedimento che divide l’opinione pubblica, quando non la confonde, ma che è invece aspramente criticato dai giornalisti, dagli editori, pubblici ministeri e dall’opposizione al governo. Il guardasigilli parla di un provvedimento giusto, la Santanchè ci tiene a precisare che anche la privacy di boss mafiosi deve essere salvaguardata: nelle indagini di mafia devono essere lasciate fuori le famiglie degli indiziati.

I giornalisti parlano di una limitazione di cronaca e di informazione. Per i giudici la nuova misura metterebbe in discussione la loro autonomia e sarebbe una ostacolo al compimento della giustizia.

Gianni Barbacetto, giornalista de Il fatto Quotidiano e presidente di Omicron (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord), afferma: Un magistrato senza intercettazioni è come un medico senza tac: batte sulla schiena del paziente e fa dire “trentatre”.

Roberto Saviano dalle colonne di Repubblica: Quando si ha a che fare con le organizzazioni criminali tutto può essere utile per comprenderne i meccanismi. Per questo limitare l’utilizzo delle intercettazioni, renderne più ardua la disposizione e impedire che certe informazioni vengano pubblicate è un grave danno per il contrasto alla criminalità organizzata. Tutelando chi è vicino alle organizzazioni si tutelano indirettamente anche le organizzazioni stesse. Senza le intercettazioni, aggiunge, Gomorra non avrebbe mai visto la luce.

A questo coro preoccupato si aggiunge anche Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente e responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità. Venneri commenta: I grandi scandali ambientali, dal cemento impoverito, alle navi dei veleni e altri traffici di rifiuti, sono stati svelati da intercettazioni telefoniche. Depotenziare questo strumento d’indagine significa fare un immenso regalo alle ecomafie. Grazie alle intercettazioni è stata scoperta la telefonata tra due boss che parlavano di rifiuti tossici scaricati in mare: Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e chi vuoi che se ne accorga? – E il mare? – Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare? Pensa ai soldi, che con quelli il mare andiamo a trovarcelo da un’altra parte. L’inchiesta “Arca”, seguita dalla Dda di Reggio Calabria sui lavori della Salerno-Reggio Calabria, mette in luce un deliberato depotenziamento dei materiali. Uno dei tecnici, intercettato dai magistrati, rispondendo ad un operaio che gli prospetta aumenti di costi in un cantiere, risponde: No, no, no, mettigli mondezza, mettigli porcherie, tutto quanto…E più avanti: La’ stanno proseguendo, dovrebbero essere a buon punto, perche’ ieri ho fatto il conto e hanno portato circa 800 metri cubi solo ieri. Di mondezza.

Tutto questo non sarebbe più possibile, intercettazioni di questo tipo diventerebbero un reato. Un bel regalo per le ecomafie. Legambiente si appella ai parlamentare e a tutte le forze politiche che far sì che questo non avvenga, che il bene comune venga tutelato e che la giustizia possa fare liberamente il suo corso.