Il caso Riveel

Durante l’operazione “Natale senza trucco”, nel dicembre 2009, i finanzieri della Tenenza di Venezia hanno sequestrato più di 6,5 milioni di cosmetici cinesi per un valore di mercato di 40 milioni di euro. Le Fiamme gialle, insospettite dalla composizione di alcuni prodotti della marca “Riveel”, ne hanno richiesto approfondite analisi.

Dopo i primi esiti allarmanti, anche l’Istituto Superiore di Sanità ha accertato la pericolosità degli stessi, rilevando tracce consistenti di metalli pesanti, tra cui nichel, cromo, piombo e cobalto ( dai dati emerge, per esempio, una concentrazione di piombo nel phard pari a 1632 mg/kg a fronte di quella consentita pari a 20 mg/kg), ritenuti altamente nocivi per la pelle e cancerogeni.

Sotto accusa le imprese fornitrici, la “D.i.Riveel Srl” e la “Baist Trading Srl”, con sede nella “China Town” di Milano, che si difendono affermando che solo alcune della partite importate hanno effettivamente presentato valori superiori a quelli consentiti.

Il make up Riveel è ancora oggi alla portata di tutti, acquistabile presso piccoli negozi o rivenditori ambulanti.

Limitiamo i danni per noi stessi e l’ambiente.

Impariamo a scegliere.