Ambiente metropolitano: un rapporto preoccupante

Il rapporto Osservasalute 2010 sulle aree metropolitane, realizzato dall’Osservatorio nazionale per la salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica di Roma, scatta una foto sul livello di eco-compatibilità delle città italiane. Lo studio è stato condotto su 111 capoluoghi di provincia e riguarda il rapporto verso l’ acqua, l’ aria, l’ energia, i rifiuti, il rumore, i trasporti e verde urbano. I risultati sono decisamente negativi, ma la ricerca sembra aggiungere numeri ad una impressione generalizzata sulla qualità di vita delle città: agglomerati rumorosi, grigi, congestionati dal traffico e con radi spazi verdi. Le uniche due città a cavarsela meglio sono Venezia e Bologna, per le altre gli indici toccano livelli preoccupanti.

L’inquinamento atmosferico è stato scelto come principale indicatore da mettere in relazione ai danni alla salute. In molte città del Meridione si registra un aumento del valore giornaliero (Messina: +300%; Napoli: +187,2%) del particolato fine (Pm 10), l’inquinante più frequentemente associato a malattie. Il blocco del traffico si rivela una strategia inefficace a lungo termine, se non associato all’incremento e un ammodernamento delle energie pulite.

Caso particolare Roma: città che primeggia per l’estensione di aree verdi (seconda solo a Oslo, come ha affermato Walter Ricciardi durante la presentazione del rapporto), ma strangolata dalla viabilità urbana, gli scarichi di auto e moto annullerebbero i benefici di parti e alberi sparsi sul territorio.

Dati che dovrebbero far riflettere non tanto sullo stato delle cose, ma quanto sui provvedimenti da intraprendere per migliorarlo. Sarebbe necessario ripartire da questi dati per attuare misure di riparo, provvedimenti di livello istituzionale, ma anche diffusione di buone pratiche presso la popolazione: car pooling, aumento dell’uso della bicicletta nei percorsi urbani. Un impegno collettivo per il benessere comune.