Vacanze appena trascorse e ancora voglia di città europee: BARCELLONA! Oggi parleremo dell’architetto che ha contribuito con le sue opere a rendere famosa e curiosa questa città: ANTONI GAUDÌ.
È un personaggio che ci colpisce molto, non solo per la sua “insolita architettura”dai colori vivaci e dalle forme sinuose, ma per la sua capacità di costruire vere e propri manufatti eco-sostenibili. Egli considera le sue opere come un’estensione della natura stessa, che quindi non poteva essere in contrasto con essa. La natura viene raccontata attraverso le forme non geometriche ma curvo-paraboloidi, iperboloidi, elicoidi e conoidi;
Perché Gaudì può essere pensato come un architetto sostenibile?
Gaudì sapeva usare sapientemente la risorsa luce, soffusa e mai invadente: … La luce dev’essere giusta, né troppa né poca…diceva.
L’effetto viene ottenuto sfruttando caratteristiche ben visibili, come appunto l’orientamento degli edifici, ma anche piccoli accorgimenti nascosti o soluzioni innovative in alcuni dettagli della costruzione : inclinazioni di mura, utilizzo di doppi vetri e interni scuri adattati alle condizioni climatiche del luogo. Le ampie vetrate progettate da Gaudì utilizzano la luce e l’energia del sole, ma diventano anche mezzo per legare l’ambiente interno con quello esterno, attraverso viste straordinarie sul paesaggio.
L’architetto catalano è attento non solo alla luce, ma anche alla ventilazione naturale per garantire un ottimale ricambio d’aria degli ambienti chiusi con appositi sistemi di pozzi di ventilazione interni, e aperture regolabili posizionate nei lucernari, nelle porte interne e nelle finestre.
Gaudì è stato un maestro assoluto nell’attento utilizzo dei materiali, rispondendo perfettamente ai dettami dell’architettura sostenibile cioè impiego dei materiali disponibili in loco in grande quantità, di tipo grezzo, possibilmente recuperando tecniche costruttive locali il che contribuisce a realizzare un’opera in piena economicità! Gran parte dei materiali usati da Gaudì, nei suoi edifici, sono facilmente recuperabili e riciclabili.
Per di più non dimentica mai di tener conto degli aspetti energetici, quindi più utilitaristici se paragonati alla bellezza estetica delle sue costruzioni, per esempio l’utilizzo della terra cruda, buon inerte termico, con lo scopo di evitare il surriscaldamento degli ambienti interni durante il periodo estivo e accumulare calore durante quello invernale o ancora crea vani nella muratura esterna che accolgono persiane a lamelle mobili di legno. Con questo ingegnoso sistema riesce a controllare l’irraggiamento solare sia chiudendo o aprendo le persiane, sia attraverso le lamelle mobili in legno, che permettono di illuminare indirettamente evitando però il surriscaldamento degli ambienti interni. Inoltre lasciando le finestre aperte può circolare l’aria favorendo la ventilazione naturale.
Non meno importante è l’uso del colore, lo studio del colore, le forme sinuose e naturali ricreano ambienti piacevoli che ricordano la vita all’aria aperta. Infatti tutte le sue costruzioni sono caratterizzate da colori accesi e vivi, perfettamente armonizzati tra loro, elemento importante che sappiamo, benissimo oggi, incide fortemente sullo stato psichico delle persone.
Una “lettura sostenibile” dell’architettura di Gaudì, in accordo con le “leggi della natura”- espressione di una cura quasi maniacale per ogni fattore, ogni elemento, ogni dettaglio anche se nascosto alla vista, spero abbia contribuito ad apprezzarlo non solo per l’uso delle sue stravaganti forme architettoniche!
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