Inaugurata la scuola a impatto zero

In questi giorni la campanella è suonata per milioni di studenti europei. I banchi si riempiono e le aule si affollano (grazie alla riforma Gelmini, quest’anno più che mai). I genitori lasciano i proprio figli ai cancelli e tornano a casa con una preoccupazione in più, quella legata alla sicurezza delle strutture scolastiche. Era il 2008 quando a Rivoli, comune alle porte di Torino, un ragazzo muore schiacciato dai calcinacci staccatisi dal soffitto. In un paese che conta i migliori nomi dell’architettura mondiale, gli edifici si sgretolano come castelli di sabbia. Ebbene, anche questo è Made in Italy.

Ma cosa accade oltralpe? Per gli studenti di Patin, una zona urbana poco distante da Parigi, il ritorno a scuola potrebbe rappresentare un evento storico: stanno per varcare le soglie del primo istituto scolastico alimentato da energie rinnovabili. Un saggio di bioarchitettura; una struttura che, sfruttando l’energia passiva, riuscirà a consumare meno energia di quanta ne produce.

Costruito secondo una precisa disposizione nello spazio, la costruzione sfrutta al meglio i raggi del sole, l’edificio è infatti ricoperto di pannelli solari. Le aule sono predisposte per un particolare sistema di immagazzinamento del calore, consentito da un efficace isolamento termico. L’acqua calda e il riscaldamento invece, sono garantite da un impianto di energia geotermica, situato nei sotterranei.

Il progetto attinge dai risultati più avanzati della bio-edilizia, con un attenzione particolare alle fonti di energia rinnovabile. E’ possibile intravedere anche delle finalità educative: i ragazzi formano la loro coscienza ecologica vivendo in un edificio che ha ridotto al minimo l’impatto ambientale.

Ma ora parliamo di costi. La spesa dell’intera struttura è stata di 14 milioni di euro. Una cifra esorbitante? Forse neanche troppo se pensiamo che si tratta appena del 25% in più rispetto alle spese richieste da una scuola tradizionale. Il risparmio energetico garantito dalla struttura ammortizza il surplus dei costi e grazie ad un oculato impiego dei fondi, sarà possibile garantire agli studenti un miglioramento della qualità formativa.