Le cinque grandi sfide verso la sostenibilita’

Gli scienziati intervenuti all’incontro del Consiglio internazionale per la scienza (ICSU) e del Consiglio internazionale di scienze sociali (ISSC), sostengono che il mondo si trova di fronte a due grandi problemi: alle strategie che rispondono ai cambiamenti globali finalizzate agli obbiettivi di sviluppo, devono corrispondere nuove ed approfondire conoscenze del funzionamento del sistema della Terra e delle sue soglie critiche.

Proprio per questo gli scienziati di tutto il mondo sono chiamati a fronteggiare cinque principali sfide, che aiuterebbero il mondo ad avanzare nel percorso verso la sostenibilità.

Su un articolo pubblicato sulla rivista Science, affermano: “Per promuovere lo sviluppo sostenibile è necessaria la ricerca su un’ampia gamma di questioni sociali, economiche, culturali, istituzionali e ambientali”. Sfide che devono soddisfare a quattro criteri fondamentali: l’importanza scientifica; il bisogno di una coordinazione globale; la rilevanza per i responsabili delle decisioni; e la capacità di risolvere diversi problemi allo stesso tempo.

Ma quali sono queste sfide?

La prima è la previsione. Uno sviluppo delle capacità di anticipare le conseguenze conseguenze delle attività umane su diversi aspetti del sistema climatico, sia a livello regionale che globale.

La seconda sfida consiste nel migliorare i sistemi di osservazione usati per valutare e gestire i cambiamenti ambientali. I dati economici e sociali sono raramente raccolti, mentre potrebbero essere molto utili ai ricercatori per studiare i collegamenti tra sistemi sociali e naturali.

La terza sfida è la determinazione di modi per prevedere, evitare e gestire i dirompenti cambiamenti ambientali globali.

La quarta sfida invita i ricercatori a, come si legge dall’articolo,: “determinare cambiamenti istituzionali, economici e comportamentali che permettano progressi effettivi verso la sostenibilità globale”. I ricercatori affermano: “dobbiamo capire come istituire un governo ambientale più efficace in un momento di sfiducia verso le forme tradizionali di governo”.

In ultimo, si pone l’accento sullo sviluppo di una nuova sensibilità globale, innovando innovazione nelle attività tecnologiche, politiche e sociali.

Il dott. Walt Reid della David e Lucile Packard Foundation negli Stati Uniti, principale autore dell’articolo di Science, ha commentato: “Le sfide costituiscono le più urgenti priorità per la ricerca sul sistema della Terra e forniscono uno schema onnicomprensivo per la ricerca. Se noi, la comunità scientifica, riusciamo a occuparci di tali priorità nei prossimi dieci anni, elimineremo barriere critiche che impediscono il progresso verso uno sviluppo sostenibile”.

L’avvio delle attività deve necessariamente iniziare col reperimenti di finanziamenti e collaborazioni coordinate, proprio per questo il dott Reid ha aggiunto: “Per affrontare queste sfide sarà necessaria una nuova forza di ricerca alla quale partecipino in particolare giovani scienziati e scienziati provenienti da paesi in via di sviluppo e un insieme equilibrato di ricerca disciplinare e interdisciplinare che coinvolga in modo attivo parti interessate e politici”.

Tra i principali enti coinvolti fino a questo momento ci sono: il Belmont Forum, un gruppo internazionale di enti di finanziamento per la ricerca sui cambiamenti globali, la Direzione generale per la ricerca della Commissione europea.