La UE sceglie l’ambiente come alleato economico

La crescita economica può coniugarsi col rispetto dell’ambiente. Anzi, la salvaguardia della salute del nostro pianeta può essere un volano di ricchezza materiale e benessere sociale. Non stiamo parlando di utopia, ma di realtà in divenire. La collaborazione di cittadini, imprese e governi, può permettere di incentivare lo sfruttamento sostenibile delle risorse disponibili.

Questi i principali punti della relazione pubblicata qualche giorno fa dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), intitolata “L’ambiente in Europa – Stato e prospettive” (SOER 2010).

Il documento è scritto con toni positivi, traccia i percorsi da seguire affermando però che l’Europa non parte proprio da zero.

Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, afferma: Non esistono facili soluzioni; i legislatori, le imprese e i cittadini devono collaborare per trovare modi alternativi che consentano di sfruttare le risorse in modo più efficiente. Le premesse per le iniziative future esistono: il compito primario è favorirne il consolidamento e lo sviluppo.

Restano comunque le preoccupazioni verso il cambiamento climatico: Sia in Europa, sia sull’intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile. Il cambiamento climatico è finora il segno più evidente di instabilità, ma una serie di tendenze a livello mondiale fanno presagire rischi sistemici maggiori per gli ecosistemi in futuro. La natura della crisi finanziaria in corso dovrebbe fornirci un elemento di riflessione.

Ma anche su questo fronte sono state raggiunti importanti risultati: nel 2009, grazie alle misure adottate e al potenziamento delle energie rinnovabili, l’Europa, nell’area dei 27, ha visto una diminuzione del 17% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990. Nota dolente per il settore trasporti con un aumento di ben il 24% delle emissioni tra il 1990 e il 2008.

Sembrerebbero esserci tutte le premesse per un mondo più verde.