Samso: l’isola sostenibile

Samso, un lembo di terra non lontanissimo da Copenhagen, è diventata in dieci anni un esempio di rivoluzione ecologica.

Tutto comincia nel 1997 quando il governo del Regno di Danimarca si dà un obiettivo ambizioso: aumentare la produzione di energie rinnovabili fino a coprire il 35% del fabbisogno energetico del Paese entro il 2030. E cerca un luogo dove sperimentare, un laboratorio in miniatura di sostenibilità!

La scelta cade su Samso, un’ isola dedicata all’ agricoltura e all’ allevamento, probabilmente destinata al declino: i giovani in cerca di futuro sono costretti ad abbandonare famiglia e isola solo per andare a studiare fuori e poi nella maggior parte dei casi non rientrano più.

In quelle condizioni la sfida del governo di fare di Samso la «prima isola danese dell’ energia rinnovabile» non è scontata!

A credere in questo progetto è Soren Hermansen, che dopo diverse esperienze all’ estero (fino in Nuova Zelanda) all’ insegna dell’ agricoltura bio rientra a Samso con una laurea in ecologia e la volontà di  promuovere i temi ambientali.

L’ ex agricoltore (oggi direttore della Energy Academy, una struttura sostenibile al 100%, inaugurata nel 2006 ed è oggi punto di riferimento per aziende, università e politici interessati all’ esperienza dell’ isola. E fonte di informazione e consulenza per gli abitanti) riesce a convincere i suoi conterranei, inizialmente del tutto scettici, con l’ arma del risparmio.

L’ utilizzo dell’energia rinnovabile, spiega a tutti, cifre alla mano, è più conveniente (grazie anche a un piccolo sussidio governativo). E a poco a poco anche i più riottosi cambiano idea.

Tanto che oltre  a un impianto offshore di 10 pale eoliche  e a un sistema di 2500 metri quadrati di pannelli solari nel Nord dell’ isola (oltre a tre altre centrali) molti proprietari, di loro iniziativa, hanno sostituito le caldaie a olio combustibile con pompe di calore geotermiche, pannelli solari e stufe alimentate con segatura e pellet.

L’economia del luogo, grazie a questo esperimento, è ripartita alla grande e ha portato particolari conseguenze, che non hanno coinvolto solo le tecnologie ma le persone stesse e il loro stile di vita. Gli abitanti dell’isola hanno infatti installato altre 11 pale eoliche sul terreno e hanno cominciato a spostarsi solo a piedi, in bicicletta e con carretti trainati da cavalli. Hanno iniziato ad usare il muschio per coprire i tetti delle loro case in modo da mantenere all’interno il calore e lo spazio rimanente è stato ricoperto da pannelli solari. Sull’isola, essendo molto al nord, il sole c’è per pochissime ore al giorno nel periodo che va da settembre ad aprile e l’energia necessaria per le singole case non viene più prodotta dai pannelli solari ma dalle biomasse, ottenute con paglia e trucioli di legno.

Per il futuro si sta già cominciando a pensare all’importazione di auto elettriche, allo sfruttamento dell’energia prodotta dalle onde del mare e ad accrescere lo stile di vita basato sul riuso. Insomma, Samso è un vero e proprio laboratorio dello stile di vita sostenibile, che potrebbe estendersi a tanti altri paesi del mondo!

E’ stato un bel cambiamento per i 4400 abitanti, che producono più energia di quella che consumano! Tutto questo grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili che coprono la totalità dei loro bisogni elettrici e il 70% di quelli termici e hanno ridotto del 140% le emissioni di CO2 a un costo di 15 mila euro per abitante.

Tutto ciò ha inoltre contribuito a riportare lavoro per i giovani e turismo per l’isola che ha cominciato ad avere un gran numero di turisti curiosi di sperimentare, anche se solo per pochi giorni,  uno stile di vita ad impatto ambientale zero  muovendosi solo a piedi!

Veramente un bel risultato … un esempio da seguire!!