Masdar City, la prima citta’ ecosostenibile

Non è fantascienza, ma una vera affascinante realtà: Masdar City, la prima città al mondo ad emissioni zero, voluta fortemente nel 2007 dal governo degli Emirati Arabi Uniti e dalla Foster&Partners.

Il luogo scelto fece scalpore in quanto la città super efficiente sorgerà a una trentina di km da Abu-Dhabi, nota metropoli fatta di grattacieli enormi e famosa soprattutto per i suoi interessi petroliferi.

Sarà un quadrato perfetto rialzato su una piattaforma nel deserto arabo, è costruita secondo i rigidi parametri dell’ecosostenibilità e per il 90% è alimentata da pannelli fotovoltaici.

Anni fa si era scettici su questa città e soprattutto sul luogo prescelto ma quando le porte del Masdar Institute of Science and Technology si sono aperte e i primi team di ricerca vi si sono insediati, è diventato chiaro a tutti che Masdar City stava diventando una vera realtà.

Il Masdar Institute è un fitto complesso di edifici situato nella parte centro-orientale dell’area di 2,6 chilometri quadrati dove entro dieci anni dovrebbe sorgere l’intera città. Si tratta di una piazza attorno alla quale gli edifici si stringono per impedire all’impietoso sole di surriscaldarne le pareti. Gli angusti spazi tra gli edifici servono inoltre a favorire la ventilazione delle strade, a cui contribuisce anche la wind tower posta al centro della piazza, una struttura conica che sfrutta le correnti d’aria che sorvolano gli edifici per ventilare gli ambienti cittadini. Le pareti dell’edificio residenziale inoltre sono ricoperte da pannelli ondulati simili a terracotta che servono a schermare l’edificio dal sole lasciando passare la brezza.

Per ottenere temperature accettabili all’interno degli edifici senza riempire questi di dispendiosi condizionatori, l’architetto a capo del progetto, Norman Foster, ha voluto studiare le architetture delle civiltà che nei secoli si sono avvicendate nel Golfo Persico, per capire come costruire una città vivibile in un deserto rovente senza produrre emissioni letali. Naturalmente la chiave di tutto ciò non consiste solo in un’architettura ragionata e in materiali innovativi.

Per quanto riguarda il fabbisogno di acqua della città, questa sarà pescata dal mare e messa a disposizione dopo essere stata desalinizzata, trattata e filtrata. In Masdar City l’80% di acqua sarà riciclata attraverso sistemi sotterranei di raccolta.

Il fabbisogno energetico di Masdar sarà garantito per intero da fonti rinnovabili come l’energia termica solare ed eolica.

La città avrà bisogno di energia elettrica e il 90% di questa arriva da una centrale fotovoltaica ampia 21 ettari, costruita appena fuori il perimetro di Masdar City.

I rifiuti verranno convertiti in energia e le emissioni prodotte saranno compensate. L’intero progetto di Masdar costerà $ 22 miliardi.

Le strade saranno progettate in modo da favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta, gli ascensori nascosti alla vista per incoraggiare l’uso delle scale, le auto saranno segregate sottoterra, saranno elettriche e si muoveranno lungo una rete definita di binari. E chi arriva in macchina da Abu-Dhabi, rimane fuori. Masdar city sarà infatti protetta da vere e proprie mura che impediranno l’accesso di qualsiasi oggetto inquinante (esseri umani esclusi).

Le ripartizioni delle funzioni all’interno della città sono state così previste:
Superficie destinata a residenze: 30%
Attività economiche speciali: 24%
Commerciale: 13%
Servizio e trasporti: 9%
Spazi per la cultura: 8%
Università: 6%

Bisognerà però aspettare fino al 2020 prima che, Masdar City sia pienamente operativa.