Fiume Lambro: disastro ambientale

Foto Corriere.it
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24 febbraio

La Procura di Monza ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti la contaminazione da idrocarburi e avvelenamento delle acque del fiume Lambro. Il grave fatto è accaduto ieri (23 febbraio 2010) provocato dalla fuoriuscita di oli combustibili dai depositi della “Lombarda Petroli” di Villasanta. Gli inquienti hanno annunciato il sequestro dei serbatoi dell’azienda da cui sono stati sversati gli idrocarburi e dei documenti relativi allo stoccaggio dei carburanti. Una svolta alle indagini potrebbe arrivare dalla verifica dei nastri di videosorveglianza della ditta, che potrebbero svelare gli autori del gesto, msolo che l’unica telecamera dell’impianto è lontana dai serbatoi di stoccaggio.
Gli esperti stanno cercando di valutare le ripercussioni del disastro ambientale. In più il depuratore di Monza, che ha salvato il Lambro da un disastro ambientale di proporzioni ancora maggiori trattenendo circa il 70% di petrolio e gasolio, dovrà fermarsi per tre settimane e gli scarichi delle fognature di quasi 800mila persone verranno immessi direttamente nel fiume già in gravissima sofferenza.

Per la Regione Lombardia si tratta di una vera e propria di un catastrofe ambientale quella che è stata provocata dallo sversamento di oltre 600mila litri di petrolio, nel fiume Lambro. Per Legambiente “l’ecosistema del fiume Lambro ne pagherà a lungo le conseguenze”.
La marea nera sta proseguendo in direzione del fiume Po, e ha già mietuto molte vittime tra gli animali che vivono nella zona. Soprattutto anatre e germani.

25 febbraio

Si cerca di arginare in tutti i modi in qualche modo il disastro ambientale sul fiume Lambro in Lombardia. Come tutti i disastri ecologici, non riguarda mai solo la zona colpita ma tocca tutti indistintamente. Ancor di più adesso che la “marea nera” si sta spostando lungo il Po e ha raggiunto il parmense in Emilia-Romagna.

Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha dichiarato “E’ un vero e proprio attentato all’ambiente e alla salute dei cittadini” dopo un sopralluogo in elicottero lungo il corso del Po. L’appello del Ministro è andato ai magistrati affinchè facciano presto per accertare le responsabilità. Forse la Prestigiacomo dimentica che è Ministro e come tale ha margini di manovra in fatto di ambiente e tutela del suolo, delle acque.

Roberto Formigoni, Governatore della Lombardia, ha preso un impegno:  “Il fiume Lambro tornerà ad essere balneabile e limpido come una volta, perfettamente abitabile dalle varie specie di pesci, ma anche perfettamente limpido e trasparente come lo ricordano i nostri avi di alcuni secoli fa“.

L’onda nera di petrolio, ha raggiunto oggi i comuni della provincia di Parma. I tecnici della Centrale Enel Green Power, sull’isola Serafini, hanno riferito che lo sbarramento sta trattenendo il liquido oleoso. Speriamo bene.

Intanto grazie ai vostri commenti scopriamo che lo stato del fiume Lambro non era dei migliori anche prima. Continueremo a seguire la faccenda.

27 febbraio

La barriera dell’Isola Serafini ha fermato gran parte del petrolio riversato nel fuime Lambro, Bertolaso sul posto ha rassicurato, quello che può essere sfuggito equivale al 10% del totale.

Formigoni ha chiesto “pene esemplari” per questo disastro ambientale: si è trattato di un atto «non solo doloso, ma di ecoterrorismo e di odio nei confronti della nostra gente e del territorio». La Regione Lombardia denuncerà l’azienda da cui sono state sversate le tonnellate di petrolio finite nel Lambro.

La situazione del fiume Lambro e delle zone coinvolte sembra essere, dalle notizie che arrivano, sotto controllo. È di 1.650 tonnellate il peso del materiale già recuperato e avviato allo smaltimento.

Intanto vi segnaliamo anche l’iniziativa di Legambiente “Abbracciamo il Lambro” che si è svolta stamattina.
Una lunga catena umana che stringe in un abbraccio simbolico il fiume Lambro. E’ questa l’iniziativa simbolica che Legambiente ha lanciato per la catastrofe ecologica che ha investito il corso d’acqua.
Nelle prossime settimane il Lambro sarà totalmente inquinato dagli scarichi del depuratore fuori uso di Monza. E’ per questo che Legambiente ha lanciato un appello ai cittadini, al mondo della politica, dello spettacolo, della cultura per liberare al più presto a liberare dai veleni il corso d’acqua e provvedere al risanamento.
“Vogliamo esprimere il nostro dolore e la nostra rabbia per la selvaggia aggressione al fiume Lambro, alle sue sponde, al fragile ecosistema che, faticosamente, stava cercando di recuperare la sua vitalità dopo decenni di inquinamento – hanno dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente e Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia –. La catastrofe ecologica di questi giorni rischia di vanificare l’opera di risanamento necessaria per riportare in vita il fiume più inquinato d’Italia. Noi non ci rassegniamo e chiediamo una risposta rapida e determinata alle istituzioni. Per questo lanciamo un appello a tutte le forze sane del Paese, agli imprenditori, alle associazioni, agli amministratori locali e regionali, al Governo, al mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e ai semplici cittadini, perché ciascuno si impegni in una straordinaria opera di attenzione e risanamento del fiume e del suo territorio”.