L’ambientalista dell’anno 2010

E’ l’ecologista dell’anno per La Nuova Ecologia e Legambiente. Ha ricevuto un terzo dei voti inviati dai lettori, opera nel settore del riciclo e lo fa a Caserta. Antonio Diana è titolare insieme al fratello Nicola della Erreplast che si occupa del recupero di materie plastiche da reinserire nel ciclo industriale: trasforma le bottiglie recuperate con la raccolta differenziata.

La Erreplast è stata fondata nel ’99 dai fratelli Diana per riprendere la strada avviata dal padre Mario, ucciso dalla camorra. Oggi questa realtà industriale rappresenta la più grande piattaforma integrata di recupero e riciclo di plastica con una capacità di trattamento di 80.000 tonnellate di rifiuti. La plastica trattata torna nel ciclo industriale nel settore dell’abbigliamento e del tessile. Antonio Diana ha avuto il merito di dimostrare che si può fare impresa in maniera seria e coerente e che un’Italia diversa è possibile, nonostante le pressioni della criminalità organizzata.

L’impianto potrebbe trattare ogni anno 20mila tonnellate di bottiglie ma manca la materia prima frutto della raccolta differenziata e l’impianto va al 50% delle sue potenzialità, dice Antonio Diana in un’intervista a Il Fatto. Un paradosso che con le strade colme di rifiuti solidi urbani dei quali la plastica rappresenta una sostanziosa frazione.

Eccolo in una foto da La Nuova Ecologia.

Quando premiano l’ecologista dell’anno, quando Legambiente premia la persona che durante l’anno si è distinta di più per l’ottica lungimirante e sostenibile so che sono persone di grande caratura.

Così mi sono complimentata a nome di tutta la redazione di Econote.it e gli ho chiesto che incentivo rappresentasse essere premiato come ambientalista dell’anno da La Nuova Ecologia e  Legambiente e la risposta di Antonio Diana è stata:

“Grazie molto. È un premio che mi lusinga e che mi responsabilizza ancora di più e senza alcun dubbio rappresenta un ulteriore incentivo ad avanti avanti. Credo vada condiviso con tutti coloro che in Erreplast si adoperano per tenere insieme risultati economici e promozione sociale. Spero solo di avere a breve un quadro regionale normativo e di indirizzo più chiaro, magari si potranno avviare altri investimenti e dare un ulteriore risposta all’ambiente e all’occupazione”.