Ecolonia: un quartiere ecosostenibile in Olanda

Nato all’inizio degli anni ’90, in Olanda, nel comune di Alphen aan den Rijn, Ecolonia e’ un quartiere sperimentale che rappresenta ancora oggi un ottimo esempio di architettura sostenibile.

La realizzazione degli edifici ha seguito il National Environmental Policy Plan del governo olandese (1989), che si basa su tre linee guida fondamentali: conservazione dell’energia, gestione dell’intero ciclo vitale e miglioramento qualitativo delle condizioni di vita.

101 alloggi, per 300 abitanti, su un’area di  2700 mq, la cui progettazione, affidata all’architetto Lucien Kroll, si  basata sui principi base della sostenibilità ed è  stata implementata da una serie di linee guida di altri nove architetti coinvolti nella realizzazione.

L’idea degli alloggi ha come fondamento la conservazione energetica: riduzione dei consumi e quindi delle fonti energetiche tradizionali, sfruttamento di fonti rinnovabili e sostenibili, gestione oculata dei consumi quotidiani e ottimizzazione dei sistemi di climatizzazione a basso consumo.

Integrated chain management, ovvero la gestione globale della catena di produzione: progettare con un occhio all’intero ciclo di vita di un oggetto, partendo dalla materia prima, la sua realizzazione, il suo smantellamento, fino al suo riutilizzo.

Tre le strategie per il risparmio energetico: la conservazione del calore mediante isolamento termico, uso dell’energia solare e consumi energetici globali; ma anche una gestione globale delle risorse, come l’acqua potabile, i materiali edilizi ecocompatibili e la considerazione della durata e dell’adattabilità delle costruzioni. Infine un miglioramento generale della qualità abitativa mediante il raggiungimento di prestazioni acustiche, soluzioni tecniche per aumentare la salubrità indoor e la sicurezza degli utenti.

Le strategie sono però state seguite ed applicate in maniera diversa ad esempio a seconda dell’orientamento  e della posizione degli edifici e degli alloggi presenti nel quartiere; ad esempio in 18 unità orientate a nord-est o sud-ovest, essendo importante la conservazione del calore, le facciate sono state ricoperte con uno strato di 130 mm di materiale isolante, e di 15 mm di intonaco. Le 80 case esposte a sud hanno invece  pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua. In 61 edifici c’è un sistema integrato di riciclo dell’energia che sfrutta un condensatore che recupera il calore dall’aria in uscita dalle case e lo trasferisce all’aria fredda che entra. Sono 32 invece le abitazioni senza recupero del calore, mentre 8 sfruttano la ventilazione naturale.

Nonostante le differenze, ogni abitazione è pensata come una piccola unità compatta. Il contenimento delle dispersioni di calore è ottenuto in ogni abitazione mediante finestre con doppi vetri ad alto coefficiente di isolamento termico e l’isolamento di pareti e pavimento con cellulosa di legno riciclata. Infine le case sono schermate con alberi frondosi, che garantiscono un ombreggiamento d’estate, senza impedire l’ingresso del sole in inverno.

Anche l’acqua è un elemento fondamentale, così come lo è nella tradizione olandese; il punto centrale di Ecolonia è uno stagno naturale attorno al quale sono stati costruiti gli edifici. Le acque di scarico del quartiere che in parte finiscono nella rete fognaria, in parte in realtà vengono assorbite dalla vegetazione dello stagno. La pioggia è raccolta dai tetti verdi delle abitazioni, conservata e riutilizzata per innaffiare i giardini o per gli scarichi dei bagni.

All’interno del quartiere gli spostamenti avvengono per lo più a piedi o in bicicletta, e le strade sono a scorrimento lento, con un’organizzazione della viabilità finalizzata alla coesistenza pacifica dei diversi mezzi.

Ecolonia rimane un ottimo esempio di quel che significa equilibrio; equilibrio fra ambiente, società ed economia. Tutto da imitare!