Riserva Naturale di Miramare da scoprire

Salve amici eco-nauti!

Stavolta vi porterò al mare: infatti ci troviamo nel golfo di Trieste, per scoprire la riserva naturale marina di Miramare del WWF, il Parco Marino che quest’anno ha compiuto 25 anni: infatti è stato istituito nel 1986, ed è stato primo parco marino nato in Italia, anche se già era riserva dal 1973.

La riserva si snoda tutt’attorno al promontorio di Miramare, includendo l’omonimo castello di Miramare ed è formata da una zona a protezione integrale di 30 ettari, larga 200 mt e lungo circa 1, 8 km di costa ed è circondata da un’area a protezione parziale di 90 ettari per una larghezza di 400 mt. La profondità massima della riserva è 18 mt e gli ambienti della riserva sono tre: zona di scogliera, fondali sabbiosi e fangosi, zona di marea. Ciò spiga l’elevata biodiversità sia di flora sia di fauna marina: infatti abbiamo per la flora l’ombrellino di mare (Acetabularia acetabulum), la quercia marina (Fucus Vesiculosus), e alghe come la coda di pavone (Padina pavonia), la lattuga di mare (Ulva lactuca) e la fauna marina, composta da poriferi, pesci ossei, echinodermi, crostacei, anellidi, celenterati.

La zona di marea è compresa tra il limite della bassa e dell’alta marea. E’ un ambiente ostile e difficile da colonizzare. Gli organismi marini devono infatti essere capaci di sopravvivere per un certo periodo di tempo fuori dall’acqua e per farlo hanno sviluppato una serie di strategie.

La zona di scogliera comprende la massicciata che protegge a mare lo zoccolo su cui sorge il Castello di Miramare. E’ uno degli ambienti più ricchi della Riserva perché i massi garantiscono, inumerosi anfratti utili sia come nascondiglio per i pesci che come substrato di ancoraggio per le specie di alghe e di invertebrati bentonici che ricoprono gli scogli.

I fondali sabbiosi e fangosi all’apparenza sembrano spogli e monotoni ma, facendo attenzione si possono scorgere tracce che tradiscono la presenza di organismi viventi.

Il centro visite si trova in un edificio interno al parco che è anche sede operativa della riserva chiamato il Castelletto.

Inoltre è possibile in una zona della riserva fare visite guidate in apnea o con autorespiratore; infatti chi s’immerge qui beneficia di un’autorizzazione particolare rilasciata per motivi didattici.

Le attività subacquee per il 2011 comprendono visite da terra, visite da barca, immersioni notturne, weekend blu (che prevede il sabato mattina immersione e briefing da terra, il sabato pomeriggio un corso di biologia marina, il sabato sera un’immersione notturna e la domenica mattina un immersione da barca).seawatching e corsi di sea watching da 1 a 5 giorni dedicati ai più piccoli, per insegnare loro ad usare l’attrezzatura da sub e a scattare bellissime foto subaquee.

Perciò non mi resta cha augurarvi…buona immersione a tutti!