L’Europa si prepara a Rio+20

Il 12.06.2012 nella città di Rio de Janeiro ci sarà il summit Rio+20, organizzato dall’ONU. Obiettivo dell’incontro è la ricerca di nuove misure globali per lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione del consumo energetico.

Entro un mese (novembre), il Parlamento europeo dovrà definire una posizione comune da presentare al summit.

Vent’anni dopo il summit sulla terra del ’92, i Governi di tutto il mondo avranno l’opportunità di redigere un primo  bilancio sulla situazione ambientale comune, per poi ripartire e delineare una politica comune ed internazionale contro il cambiamento climatico.

Giovedì 29 settembre alla  plenaria di Strasburgo il Parlamento ha approvato la risoluzione della Commissione per l’ambiente , la sanità pubblica e la sicurezza alimentare riguardante l’elaborazione di una posizione comune dell’UE, in vista della conferenza delle NU sullo sviluppo sostenibile.

L’Unione Europea secondo il testo dovrà dare l’esempio, dimostrando maggior impegno nel rilanciare la nuova politica globale per uno sviluppo sotenibile.

Karl-Heinz Florenz deputato tedesco e co-autore , come l’italiano Prodi, del testo della risoluzione sottolinea la necessità di trovare una linea comune a livello europeo prima di novembre.

Il testo spaziando per argomenti diversi ma comunque di natura ambientale, “rileva che è assolutamente necessario infondere maggiore urgenza e dinamismo all’attuazione e alla governance internazionale delle politiche in materia di sviluppo sostenibile, che stanno progredendo troppo lentamente” (punto 6) ed  “evidenzia la necessità di includere il principio dell’approccio comune ma differenziato, il principio di precauzione, il principio di «chi inquina paga» e la responsabilità allargata del produttore per promuovere un’equa ripartizione delle responsabilità nei confronti dello sviluppo sostenibile globale”; il testo enfatizza anche il lato economico della questione sottolineando “che le politiche per la crescita verde dovrebbero mirare a soluzioni che procurano benefici reciproci promuovendo l’imprenditorialità, la competitività e l’innovazione in tutti i settori e incentrandosi sulle aree in cui i miglioramenti sono più efficienti sotto il profilo economico e più efficaci dal punto di vista ambientale”(punto 15) ” promuovendo nel contempo il consumo e la produzione sostenibili” (punto 21).

Al punto 29 (Acqua) “sottolinea che il Vertice di Rio+20 deve rinnovare il proprio impegno a promuovere la salvaguardia delle risorse idriche e una gestione sostenibile delle stesse in quanto bene pubblico”(il bene è pubblico ma non lo devono essere i servizi ad esso legato) ; “ritiene che la creazione di partenariati internazionali in questo settore potrebbe contribuire a raggiungere tale obiettivo, segnatamente attraverso programmi di adeguamento al cambiamento climatico finalizzati a  catturare l’acqua dove cade”;

Il punto 40, riguardante l’ energia,  indica “che la transizione verso un’economia verde richiede una radicale trasformazione del settore energetico, al fine di promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica” ed  evidenzia “l’esigenza di trasferimenti di know-how e di tecnologia (transettoriale) e di tecnologia in materia di energie rinnovabili, segnatamente al fine di sostenere l’uso di energie rinnovabili su piccola scala e a livello locale, al fine di non ostacolare il diritto allo sviluppo”.

Molto interessante è un altro punto sul tema energetico, il 45, dove il Parlamento europeo “ritiene che il prezzo dell’energia dovrebbe rispecchiare i costi esterni dell’approvvigionamento energetico”, e cioè i costi associati alle esternalità passive provocate durante l’approvvigionamento.

I punti susseguenti dal 64 in poi si concentrano sulla nuova economia verde  sviluppabile, il Parlamento, infatti “sottolinea che molte risorse che attualmente vengono smaltite in discariche o incenerite o che hanno un impatto negativo sull’ambiente e le comunità locali possono essere riutilizzate e riciclate” (…)”così da conferire valore aggiunto alle società locali attraverso l’occupazione e l’innovazione” (punto 65), rilevando  “che le riforme fiscali destinate a trasferire l’onere fiscale dal lavoro all’impiego delle risorse e all’inquinamento possono contribuire a conseguire risultati vantaggiosi tanto per l’occupazione quanto per l’ambiente, in quanto”(…) “garantisce maggiori opportunità occupazionali” (punto 73).

Questa è l’ultima affermazione politica e legislativa dell’ Unione…Aspettiamo

Per visualizzare l’intero testo della  risoluzione:

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P7-TA-2011-0430&language=IT&ring=B7-2011-0522