CSR, la Commissione Europea detta le nuove strategie

A fine ottobre la Commissione Europea ha pubblicato il tanto atteso A renewed EU strategy 2011-14 for Corporate Social Responsibility (COM 2011/681).

All’interno del documento l’UE ha preso posizione in materia di CSR (Corporate Social Responsability) tracciandone una nuova definizione, definendo i nuovi obiettivi per le imprese e le azioni per i prossimi tre anni. Un passo importante, rispetto a quello già fatto nel 2011, per responsabilizzare le aziende sul loro impatto sociale e ambientale in un periodo di crisi. I consumatori sono sempre più sfiduciati nei confronti delle imprese. Il consumatore è sempre più attento e cosciente dell’impatto che ha sulla sua vita un determinato prodotto, il processo produttivo di un’azienda e le politiche con cui un’impresa comunica il suo impegno.

Ma vediamo in cosa consiste il CSR.

Nel 2001 L’Unione Europea definisce espressamente la Responsabilità Sociale d’Impresa come una azione volontaria:

« integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. »

(Libro Verde: Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Commissione Europea 18/7/2001)

Dopo dieci anni la definizione è stata ampliata, come riporta il sito della Fondazione Sodalitas che ha proposto una sintesi del documento:

“La responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società.”
Per rispondere in pieno a questa responsabilità, le imprese dovrebbero dotarsi di un processo per integrare le problematiche relative a società, ambiente, etica, diritti umani e consumatori nelle loro operazioni e strategia, in stretta collaborazione con gli stakeholders, con l’obiettivo di massimizzare la creazione di valore condiviso per proprietà e società/stakeholders, di identificare/prevenire/mitigare i possibili impatti negativi. Il rispetto delle norme applicabili e degli accordi tra le parte sociali ne costituise il prerequisito. Viene inoltre richiamato il global frame work dellaCSR, costituito da un set di principi e linee guida riconosciuti internazionalmente: OECD Guidelines for Multinational Enterprises, United Nations Global Compact, United Nations Guiding Principles on Business and Human Rights, ILO Tri-partite Declaration of Principles Concerning Enterprises and Social Policy, ISO 26000 Guidance Standard on Social Responsibility.

Questo documento mira ad aiutare le aziende a raggiungere il loro pieno potenziale in termini di creazione di ricchezza, posti di lavoro e soluzioni innovative per le numerose sfide che un mercato sempre più globale e competitivo pone.

Di seguito anche l’agenda di azione per il triennio 2011-2014 con 30 impegni che la Commissione Europea propone ad aziende, Stati Membri e stakeholders:

– aumentare la visibilità della CSR e disseminare buone pratiche (creazione nel 2013 di piattaforme multi-stakeholder settoriali, premio europeo per partnership CSR imprese e stakeholders)
– migliorare e monitorare il livello di fiducia nelle imprese (misure contro il greenwashing, dibattito aperto su ruolo e potenziale delle imprese nel 21° secolo)
– migliorare i processi di auto e co-regolamentazione (lancio nel 2012 di un processo per sviluppare un codice di condotta in materia)
– potenziare gli incentivi di mercato per la CSR (public procurement, richiesta a tutti gli investitori istituzionali di informare i clienti sui criteri di investimento responsabile adottati)
– migliorare trasparenza/disclosure delle informazioni sociali e ambientali (proposta legislativa e incoraggiamento alle imprese di misurare/benchmark la performance ambientale usando un metodologia comune di life-cycle-assessment)
– integrare la CSR nella ricerca, educazione e formazione
– enfatizzare l’importanza di politiche CSR nazionali e locali (entro il 2012 piani/azioni prioritarie CSR nazionali, meccanismo di peer review)
– allineamento degli approcci alla CSR europei e globali (focus su principi e guidelines riconosciuti, guide settoriali e per le PMI nella applicazione dei UN Principles on business and human rights).
Previsto a metà 2014 un Review Meeting con imprese, stati membri e stakeholders per monitorare il progresso.
La Commissione riconosce l’iniziativa Enterprise 2020 di CSR Europe come un esempio di business leadership particolarmente rilevante per gli obiettivi politici in materia.