Addio al vecchio pino, icona della Costiera e di Sorrento

Lo storico e secolare Pino, icona di Sorrento e la Costiera tutta, non c’è più. Era un esemplare arboreo di Pinus pinea, commenta il WWF affiancando alla notizia una gallery fotografica (le foto sono del WWF) che documenta l’evolversi della fine per questo albero così famoso.

Aveva 130 anni, era alto 12 metri per 332 centimetri di circonferenza. Il WWF sottolinea una triste coincidenza, questo è l’Anno internazionale delle Foreste proclamato dall’ONU.

E’ stato dichiarato morto con un’ordinanza di abbattimento esecutiva dagli uffici comunali, è stato tagliato da una ditta di esperti tree-climbers di Teramo. I motivi del disseccamento non sono ancora chiari ma interventi antropici sul terreno, drastiche potature, non hanno giovato alla capacità di fotosintesi della pianta.

Un nuovo esemplare verrà piantato, secondo la normativa vigente, e sostituirà il ruolo e le funzioni, anche paesaggistiche del suo predecessore.

Il WWF ha recuperato una sezione della pianta: “Questa fetta di legno che per molti potrebbe venir usata come elemento decorativo – racconta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – rappresenta invece un reperto importantissimo e unico per poter effettuare ricerche appropriate. La lettura degli anelli di accrescimento dell’albero ci racconterà, infatti, la storia non solo dell’albero ma anche dell’ambiente circostante”.

La storia

Il pino ha fatto parte della scenografia di moltissimi film indimenticabili o delle classiche e storiche cartoline. Era stato piantato nel primi del ‘900 sulla terrazza di Villa Nardi (ora Villa La Terrazza) e per oltre un secolo era stato il simbolo di quel tratto di costa meraviglioso e conosciuto in tutto il mondo.

WWF:”ADDIO AL VECCHIO PINO DEL GOLFO DI SORRENTO”

Triste coincidenza con l’Anno delle Foreste, dichiarato dall’ONU

Il WWF documenta il taglio e l’icona storica in una gallery fotografica

Lo storico e secolare esemplare arboreo di Pinus pinea, di Villa La Terrazza non c’è più.

130 anni, 12 metri di altezza e 332 centimetri di circonferenza non sono bastati a salvare uno degli ultimi grandi esemplari di pino domestico presenti sul costone tufaceo della città di Sorrento. La denuncia è del WWF che sottolinea la stridente coincidenza dell’evento con l’Anno internazionale delle Foreste proclamato dall’ONU.

I motivi del disseccamento non sono ancora chiari: certo è che i recenti interventi antropici sul terreno sottostante non hanno sicuramente giovato alla salute dell’albero, se si aggiungono poi le drastiche potature praticate 6 anni fa è evidente da cosa possa essere derivata la forte riduzione della capacità di fotosintesi della pianta.

In questi giorni, dichiarato morto con un’ordinanza di abbattimento esecutiva dagli uffici comunali, il pino è stato “fatto a pezzi” (come mostra la gallery fotografica realizzata dal WWF) da una ditta di esperti tree-climbers di Teramo. Un nuovo esemplare verrà piantato, secondo la normativa vigente, e sostituirà il ruolo e le funzioni, anche paesaggistiche del suo predecessore.

Il WWF intervenuto sul posto durante il taglio ha recuperato una sezione circolare del tronco.

“Questa fetta di legno che per molti potrebbe venir usata come elemento decorativo – racconta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – rappresenta invece un reperto importantissimo e unico per poter effettuare ricerche appropriate. La lettura degli anelli di accrescimento dell’albero ci racconterà, infatti, la storia non solo dell’albero ma anche dell’ambiente circostante”.

Il pino, immortalato in tante sequenze cinematografiche e nelle classiche cartoline, era stato piantato dal Barone Maximilian Von Gunderròde di Francoforte nei primi del ‘900 sulla terrazza di Villa Nardi (ora Villa La Terrazza) e per oltre un secolo era stato il simbolo di quel tratto di costa meraviglioso e conosciuto in tutto il mondo.

Proprio in questi giorni il WWF ha inaugurato il 2011 con una campagna sulle aree forestali, tra le più preziose e fragili al mondo, che ospitano anche specie uniche e vulnerabili come l’orango. Per info e per aderire, www.wwf.it/foreste

Roma, 19 gennaio 2011