Industrie e veleni: controlli dell’EU

La plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo ha approvato, con procedura legislativa ordinaria ed accordo in prima lettura, praticamente all’unanimità (593 sì, 10 no, 7 astenuti) la legislazione ”Seveso III” che migliorerà l’accesso alle informazioni sugli impianti che contengono sostanze pericolose per la salute e sui loro piani di emergenza.

L’area di Seveso (Brianza) nel 1976 fu contaminata da una nube tossica contenente elevate quantità di diossina sprigionatasi in seguito ad un incidente verificatosi presso gli impianti chimici della società ICMESA.

Per questo incidente il nome di Seveso è legato alla direttiva europea 96/82/CE (poi integrata e modificata), che impone il censimento di tutti i siti industriali ad alto rischio.

L’idea di fondo della nuova Direttiva è che gli stabilimenti produttivi sostanze chimiche pericolose saranno oggetto d’ispezioni più regolari, secondo le norme approvate dai deputati giovedì 14.06.2012.

L’aggiornamento di Seveso è un grande successo, che aumenterà la protezione contro gli incidenti gravi collegati a sostanze pericolose e fornirà ai cittadini un adeguato accesso alle informazioni”, ha dichiarato Richard Seeber (PPE, AT), parlando a nome del relatore János Áder, (assente perché tornato in Ungheria come Presidente).

Le nuove norme, sono già state concordate durante i negoziati con gli Stati membri e devono ancora ricevere l’assenso del Consiglio per entrare in vigore nel giugno del 2015.

Le regole sulle ispezioni già esistenti sono state rafforzate per permettere l’ispezione delle istallazioni, considerate di maggior rischio, almeno una volta l’anno, mentre i siti, considerati a minor rischio almeno una volta ogni tre anni. Le autorità competenti nazionali, inoltre eseguiranno ulteriori controlli in caso di lamentele, o se sospettano violazioni alle regole.

Le nuove norme garantiscono che i cittadini abbiano diritto a informazioni sulle installazioni “a rischio”, collegandosi anche alla Direttiva 2003/4/CE (Diritto all’informazione ambientale), e possano esprimere la propria opinione su questioni quali l’espansione dei siti e la pianificazione di emergenza, collegandosi alla Valutazione di Impatto ambientale (Direttiva 2012/92/EU).

D’ora in poi, la normativa seguirà un nuovo e sofisticato sistema di classificazione basato su standard internazionali, elaborato per ottenere un’identificazione più accurata dei rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente.